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Google lavora su auricolari che possono ascoltare le conversazioni in mezzo a una folla

I tecnici del gruppo Alphabet stanno lavorando a un progetto sperimentale chiamato Wolverine: tra le applicazioni figurano auricolari in grado di isolare il parlato da una stanza rumorosa e di concentrarsi su singole conversazioni. Il prodotto potrebbe servire a chi ha problemi di udito, ma potrebbe non vedere mai la luce.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Dopo l'esperimento non esattamente riuscito degli occhiali Google Glass, la divisione della multinazionale statunitense Alphabet dedicata ai progetti sperimentali sta lavorando su un gadget che abbandona il senso della vista per concentrarsi invece sull'udito. A raccontarlo è la testata Business Insider, che ha parlato con fonti interne alla divisione X della casa madre di Google: il nome in codice del progetto è Wolverine, e come obbiettivo ha un paio di auricolari che rendono chi li usa in grado di ascoltare con chiarezza la voce di chiunque, anche in mezzo a una folla di persone vocianti.

I dettagli emersi sul gadget sono decisamente pochi: di Wolverine si sa solamente che l'idea si basa sull'integrare in uno stesso dispositivo un elevato numero di microfoni insieme ad algoritmi di intelligenza artificiale avanzati. Il software dovrebbe avere il compito di combinare le informazioni audio provenienti da tutte le sorgenti per poi isolare con precisione non soltanto il parlato di un interlocutore in una stanza rumorosa, ma anche su quale conversazione concentrare l'attenzione tra quelle che si stanno eventualmente svolgendo a portata di orecchio.

Un prodotto del genere darebbe agli utenti un udito selettivo, utile in molti scenari e soprattutto per chi ha problemi da questo punto di vista. Arrivarci però non è facile: stipare tante componenti in un auricolare sembra stia dando problemi agli ingegneri, che avrebbero già realizzato numerosi prototipi del dispositivo nel tentativo di miniaturizzarlo il più possibile. Il progetto — nato nel 2018 — in effetti guardava inizialmente a un paio di auricolari come formato preferenziale per un eventuale prodotto; al momento però sembra che il laboratorio X sia più intenzionato a considerare Wolverine come a una tecnologia più fluida, e applicabile a diversi tipi di dispositivo.

L'ostacolo più alto da superare per il progetto non è però la fisica né i limiti tecnologici, ma il fattore economico. Stando alle fonti di Business Insider, i responsabili devono ancora riuscire a convincere i piani alti di Alphabet che da Wolverine può effettivamente uscire un prodotto o un servizio da offrire a utenti, clienti o aziende. In caso contrario, il dispositivo potrebbe non vedere mai la luce.

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