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Google licenzia l’autore del manifesto anti-diversità: difendeva la discriminazione di genere

Nel corso del weekend all’interno degli uffici di Google è circolato un documento che in poche ore è diventato virale in Rete, mettendo in difficoltà il colosso di Mountain View.
A cura di Matteo Acitelli
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Nel corso del weekend all'interno degli uffici di Google è circolato un documento che in poche ore è diventato virale in Rete, mettendo in difficoltà il colosso di Mountain View. Si tratta di dieci pagine intitolate "Google’s Ideological Echo Chamber", una comunicazione redatta da un Senior Software Engineer di Big G che prende di mira alcune iniziative relative a diversità e inclusione.

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Nel dettaglio l'autore del documento si schiera contro le iniziative e programmi finalizzati a favorire l’integrazione di minoranze etiche e di genere, un comportamento che non è stato molto apprezzato dai dipendenti che per giorni hanno inondando i social network di messaggi contro quello che è stato definito un manifesto anti-diversità. Viste le numerose critiche contro la società sull'argomento è intervenuto anche il CEO Sundar Pichai che è rientrato in sede proprio per sistemare questa spiacevole vicenda, interrompendo le sue vacanze tra Europa e Africa.

Il numero uno di Google ha dunque annunciato il licenziamento dell'ingegnere James Damore che si è occupato di redarre il manifesto che va contro il codice di condotta di Google. Ecco le parole di Pichai in una mail inviata a tutti i dipendenti del gruppo: "Il nostro lavoro è creare grandi prodotti che facciano la differenza per la vita delle persone. Suggerire che una parte dei nostri colleghi abbia caratteristiche che li rendono biologicamente meno adatti a questo lavoro è offensivo e non è ok. È contrario ai nostri valori base sul nostro codice di condotta, secondo il quale ogni Googler è chiamato a dare il massimo per creare un ambiente di lavoro e una cultura liberi da molestie, intimidazioni, pregiudizi e illecite discriminazioni. Sosteniamo il diritto dei dipendenti di esprimersi, e molto del contenuto della email apre un dibattito, anche se la maggioranza dei dipendenti non è d'accordo". Damore entrò a far parte di Google nel dicembre 2013 dopo aver ricoperto il ruolo di ricercatore alla Harvard University, al MIT (Massachusetts Institute of Technology) e alla Princeton University.

Nel frattempo attraverso il social network di micro blogging Twitter Julian Assange pubblica un messaggio in cui offre un lavoro all'ingegnere licenziano sottolineando che "La censura è per perdenti" – e continua – "WikiLeaks sta offrendo un lavoro all'ingegnere di Google licenziato, James Damore".

La lettera di Sundar Pichai ai dipendenti

Questi sono stati giorni molto difficili. Ho voluto fornire un aggiornamento sul memo che è stato diffuso la settimana passata.
Innanzitutto, diciamo che sosteniamo fortemente il diritto di chi lavora a Google di esprimersi liberamente e che gran parte di quello che è stato in quel memo è merita di essere discusso, indipendentemente dal fatto che una vasta maggioranza dei “Googler” non sia d’accordo. Tuttavia, alcune parti del memo violano il nostro Codice di condotta e superano il confine promuovendo nocivi stereotipi di genere sul nostro posto di lavoro. Il nostro compito è costruire grandi prodotti per gli utenti, che fanno la differenza nella loro vita. Suggerire che un gruppo di colleghi abbia caratteristiche che li rendono meno adatti biologicamente a quel lavoro è offensivo e non è giusto. È contrario ai nostri valori fondamentali e al nostro Codice di condotta, che prevede che “ogni Googler farà del suo meglio per creare una cultura del luogo di lavoro che sia priva di molestie, intimidazioni, pregiudizi e discriminazioni illegali“.
Il memo ha chiaramente influenzato i nostri collaboratori, alcuni dei quali sono offesi e colpiti e si sentono giudicati sulla base del loro genere. I nostri collaboratori non dovrebbero preoccuparsi di dove dimostrare, ogni volta che aprono bocca per parlare in una riunione, di non essere come di definisce il manifesto, essendo “piacevoli” piuttosto che “assertivi”, mostrando un “più basso livello di tolleranza allo stress “, o di essere “nevrotici “.
Allo stesso tempo, ci sono collaboratori che interrogano se possono esprimere in modo sicuro le loro opinioni sul luogo di lavoro (in particolare quelle con un punto di vista minoritario). Anche loro si sentono minacciati, e anche questo non è OK.
Le persone devono sentirsi libere di esprimere il dissenso. Quindi, per essere chiari, molti punti esposti nel memo – come le parti che criticano i corsi di Google, si interrogano sul ruolo dell’ideologia sul posto di lavoro e discutono se i programmi per le donne e i gruppi svantaggiati siano sufficientemente aperti a tutti – sono argomenti importanti. L’autore aveva il diritto di esprimere le proprie opinioni su questi temi: incoraggiamo un ambiente in cui le persone possano farlo e rimane la nostra politica a non intervenire contro nessuno per aver spinto queste discussioni.
I giorni scorsi sono stati molto difficili per molti in azienda e dobbiamo trovare un modo per discutere di questioni su cui non potremmo essere d’accordo – pur facendolo in linea con il nostro codice di condotta. Incoraggerò ciascuno di voi a fare uno sforzo nei prossimi giorni per avvicinarsi a coloro che potrebbero avere prospettive diverse dalle proprie. Farò lo stesso.
Sono stato in viaggio di lavoro in Africa e in Europa le ultime due settimane e ho appena iniziato la mia vacanza in famiglia questa settimana. Ho deciso di tornare domani, dato che chiaramente c’è molto altro di cui discutere come gruppo, per esempio come creare un ambiente più inclusivo per tutti.
Quindi, per favore, unisciti a me, insieme ai membri della squadra di dirigenza in uno YouTube Town Hall giovedì. Controlla il tuo calendario per i dettagli.
– Sundar

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