Google pronta alla crittografia per difendere gli utenti dallo spionaggio
L'accesso a sostanzialmente tutte le informazioni degli utenti che utilizzano smartphone, tablet ma anche sistemi web e la tecnologia odierna, deve cessare in un modo o in un altro. Questo sembra essere l'odierno imperativo di Google e di molte altre aziende della Silicon Valley odierna che hanno deciso di preparare una risposta tecnica ma anche e maggiormente politica a tutto lo scandalo del Datagate.
Il modo migliore per riuscire a superare tale situazione sembra essere l'utilizzo della crittografia avanzata che permetta a colossi come Google, ma anche Microsoft, di rendere inaccessibili tutte le informazioni presenti sui sistemi. Un sistema chiaramente che non permetterà riserve, ossia i dati verranno trattati, a quanto si apprende da responsabili di Mountain View, nei datacenter, nel tentativo di contrastare quindi le infiltrazioni dell'NSA e delle altre agenzie di intelligence dei governi stranieri. La Silicon Valley si vuole schierare a favore dei suoi utenti e lo vuole fare in modo forte. Secondo quanto rivelano i documenti di Snowden, le stesse agenzie di spionaggio non sembrano andare tanto per il sottile visto che cercano di investigare in ogni forma di documento e comunicazione, non tenendo conto dei protocolli di sicurezza individuali.
Google ha approvato il programma di crittografia proprio durante lo scorso anno anche se fino ad ora non aveva deciso di prenderlo seriamente in considerazione. Negli ultimi mesi però la situazione aggravata sullo spionaggio ha fatto sì accelerare il suo sviluppo e la sua introduzione. La crittografia diffusa comunque non bloccherà del tutto le attività dell'Agenzia di Sicurezza americana ma potrà rendere decisamente più difficili le operazioni di sorveglianza di massa.