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Google può essere cattivo? Big G ha rimosso la celebre frase dal suo codice di condotta

“Don’t be evil”, non essere cattivo. Per anni questa frase ha accompagnato il codice di condotta di Google, rappresentando anche uno degli elementi più celebri dell’azienda di Mountain View. Ma oggi, a sorpresa, questa parte non esiste più.
A cura di Marco Paretti
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"Don't be evil", non essere cattivo. Per anni questa frase ha accompagnato il codice di condotta di Google, rappresentando anche uno degli elementi più celebri dell'azienda di Mountain View. Ma oggi, a sorpresa, questa parte non esiste più: significa che Google ora può essere cattivo? La scomparsa è stata notata lo scorso venerdì da Gizmodo, che ha sottolineato come la frase sia stata cancellata probabilmente tra aprile e maggio. Il motto faceva parte del codice di condotta di Google da più di 15 anni: la sua origine risale al 2000.

"Non essere cattivo. I Googlers – come vengono definiti i dipendenti – applicano queste parole al modo in cui serviamo i nostri utenti. Ma ‘Non essere cattivo' è più di tutto questo. Certo, riguarda il fornire agli utenti l'accesso neutrale all'informazione, concentrandosi sulle loro necessità e fornendogli i migliori prodotti e servizi. Ma riguarda anche il fare la cosa giusta in generale, seguendo la legge, agendo in maniera onorevole e trattando i colleghi con cortesia e rispetto". Il codice si concludeva poi con un ulteriore rimando a questo mantra: "E ricorda, non essere cattivo, se vedi qualcosa che pensi non sia giusto, parla".

Oggi di questi riferimenti non c'è più traccia. Con la modifica delle ultime settimane, il testo del codice di condotta è stato completamente alterato e non si apre più con la celebre frase. "Il codice di condotta è una delle modalità con cui mettiamo i valori di Google in pratica" si legge nel nuovo testo. "È costruito attorno alla consapevolezza che tutto ciò che facciamo nel nostro lavoro a Google sarà e dovrà essere misurato sugli standard più alti della condotta etica del business. Il nostro impegno nel raggiungere lo standard più alto ci aiuta ad assumere grandi persone, costruire grandi prodotti e attrarre clienti fedeli. Il rispetto per gli utenti, per l'opportunità e per gli altri dipendenti sono le fondamenta del successo e qualcosa che dobbiamo supportare ogni giorno". C'è però una speranza: la frase finale è rimasta invariata e riporta ancora il motto. Insomma, forse non tutto è perduto.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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