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Google realizza due “isole top secret” a San Francisco e Portland

L’azienda di Mountain View realizza due piattaforme all’interno della baia di San Francisco e di Portland, ma la loro funzione resta avvolta nel mistero lasciando emergere alcune ipotesi.
A cura di Daniele Cretella
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Cosa ci sarà all'interno di quelle strutture? E' questa la domanda che si stanno ponendo in questi giorni i cittadini di San Francisco (California) e Portland (Maine) che quasi dal nulla hanno visto comparire a pochi metri dai rispettivi porti due piattaforme realizzate da Google.

Non che vi siano chiari riferimenti all'azienda di Mountain View. La conferma, almeno per quanto riguarda "l'autore" delle costruzioni è arrivato soltanto nelle ultime ore dopo numerose ricerche avvenute dai media di entrambe le coste statunitensi. Secondo quanto affermato da un portavoce della Guardia Costiera di Portland, infatti, Google avrebbe fatto firmare alcuni accordi di segretezza con le autorità locali per evitare la diffusione di notizie in merito alla realizzazione delle piattaforme. Analoghe dichiarazioni sono, poi, state rilasciate dagli addetti della costa Californiana.

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Il mistero, dunque, si infittisce e sono davvero numerose le ipotesi che continuano ad emergere in merito alla vicenda. C'è chi sostiene che le nuove piattaforme possano essere utilizzate dall'azienda di Mountain View come "temporary store" dedicato ai suoi Google Glass (ipotesi a dire il vero piuttosto improbabile).  C'è, invece, chi sostiene che si possa trattare di alcuni "data center itineranti". Tale ipotesi sarebbe confermata anche da alcuni brevetti depositati nel 2009 che sembrerebbero corrispondere proprio a quelli apparsi nelle baie statunitensi.

Ciò che è certo è che Google non ha intenzione di affrontare l'argomento. Il suo laconico "no comment" continua a suggerire che probabilmente possa esserci qualcos'altro sotto alla realizzazione delle due piattaforme e la loro posizione in corrispondenza dei due confini statunitensi non fa altro che alimentare i sospetti. Di contro c'è l'ormai rodata tenenza da parte delle aziende della Silicon Valley di rendere "top secret" i propri progetti (forse più dalle aziende asiatiche che da quelle del territorio) che potrebbe di qui a poche settimane svelare un nuovo progetto, certamente innovativo, ma comunque in linea con le attuali tendenze.

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