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Google ritrova Amelia Earhart… nel suo doodle

115 anni fa nasceva la grande aviatrice statunitense: l’omaggio di Google in un logo che ricorda la prima donna che trasvolò l’Atlantico in solitaria.
A cura di Nadia Vitali
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Google doodle

Nasceva esattamente 115 anni fa, in un remoto angolo di Kansas, e scompariva misteriosamente, con il suo Lockheed Electra, nei cieli che sovrastano il Pacifico il 2 luglio del 1937: da quel giorno Amelia Earhart cessò di essere mito per divenire definitivamente leggenda. La Regina dell'aria, questo il nome che le attribuivano i media che ne seguivano le imprese e le gesta con appassionata partecipazione, stabilì record assoluti con il proprio aereo, meritandosi il giusto titolo di eroina in una società americana ancora molto giovane e in cerca di modelli: così Amelia fu dapprima la prima donna ad aver attraversato l'Oceano Atlantico in volo nel 1928 ma, mai stanca di mettersi alla prova, nel 1932 decise di compiere il medesimo viaggio, ma in solitaria. Prima di lei, nessuno aveva osato tanto, eccezion fatta per un altro celebre aviatore, Charles Lindbergh.

Quando la ventitreenne infermiera Amelia mette piede per la prima volta su un aeroplano, scoprendo l'emozione dell'altitudine, la rivelazione è immediata: quella giovane donna, il cui fascino raffinato stregherà negli anni tutta l'America, sa che diventerà un'aviatrice. Del resto, un destino quasi segnato se si pensa che da bambina Amelia Earhart collezionava ritagli di giornali e trafiletti nei quali si narrava dei successi professionali di donne che si erano cimentate in lavori prettamente maschili: era il 1920 e per quel battesimo dell'aria il padre di Amelia pagò ben 10 dollari, il costo di un volo di dieci minuti nel corso di un raduno nautico. Cominciano così le lezioni per imparare a pilotare, seguite, a breve distanza, dall'acquisto del primo biplano, grazie all'aiuto economico dei genitori: da quel momento in poi, la vita di Amelia fu un lungo inarrestabile volo e susseguirsi di primati. Fino all'ultimo, il più arduo, quello in cui Amelia avrebbe mostrato al mondo tutto il coraggio, il valore e il suo amore per l'avventura.

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Nel 1937 Amelia era pronta per divenire la prima donna ad aver effettuato il giro del mondo: ma un destino insidioso le impedì per un soffio di stabilire quest'ultimo ambizioso primato, travolgendola in una misteriosa fine sulla quale ancora si indaga. Scomparsa nei cieli dell'Oceano Pacifico, proprio mentre compiva l'ultima tappa della sua epica impresa che dalla Nuova Guinea doveva portarla al trionfo, non venne mai più ritrovata. Poco chiare anche le cause dell'incidente che comportò la caduta (e probabilmente l'inabissamento) del Lockheed Electra, dove viaggiava assieme al navigatore Frederick Noonan: probabilmente si trattò di un'avaria, ma anche le difficoltà legate all'utilizzo dei moderni strumenti tecnologici per comunicare con la terra potrebbero aver giocato un ruolo fondamentale. Il Presidente Franklin Delano Roosevelt mise a disposizione una flotta di 10 aerei e 66 navi, con un personale composto da 3000 individui, per setacciare palmo a palmo l'area dell'Oceano, nei pressi dell'isola Howland, dove aveva avuto luogo l'ultimo contatto radio con Amelia Earhart: ma dopo due settimane e mezzo le ricerche si rivelarono fallimentari. Gli Stati Uniti cercano ancora le ultime tracce della loro mitica eroina mentre Google, in occasione del suo compleanno, ha deciso di rendere omaggio a quella splendida signora dei cieli attraverso il suo doodle.

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