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Google Street View, viaggio tridimensionale sulle strade “nucleari” di Fukushima

Il team di Mountain View ha deciso di portare le proprie fotocamere sulle strade devastate dal terremoto e dallo tsunami, per vedere cosa rimane della vita cittadina.
A cura di Bruno Mucciarelli
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Una visione di devastazione, nessuno per chilometri, surreali paesaggi di rottami e macerie. Questo e molto altro è stato visionato dal team di Google e dalle classiche auto con fotocamere al seguito, attraversando le strade e le vallate di Fukushima, prima vittima delle dolorose e devastanti scosse sismiche toccanti lo scorso marzo 2011. Gli ingegneri di Mountain View hanno voluto comunque portare a termine la loro missione, guidando e riprendendo tutto quello che si trovava di fronte a loro stessi, creando poi una vera e propria mappa tridimensionale dei luoghi dove la vita sembra essersi fermata proprio a quella maledetta data.

Tutto sembra una scenografia programmata di un nuovo film hollywoodiano, invece sono strade vere, campi di erba secca veri, macchine completamente distrutte anche esse vere. Tutto è realtà. Ci sono barche affossate in piccole buche accanto a baracche senza più finestre, porte o qualsiasi arredamento interno. Gli addetti ai lavori hanno più volte ripetuto come quello visto nei giorni di lavoro è stato decisamente duro da digerire, duro per chi vive nelle ridenti cittadine dove la vita è normale, frenetica, piena di pensieri, mentre lì a pochi chilometri dalla centrale nucleare di Daiichi, la vita si è spenta totalmente, spenta da onde abnormi create ad hoc dalla natura con l'aiuto di un terribile terremoto.

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Google ha voluto ricostruire la città centrale di Fukushima, Namie, e ciò che si vede dalle immagine oltre alla devastazione delle terre, dei mezzi di locomozione e delle abitazioni è il nulla. Nessun essere umano per chilometri e chilometri di territorio giapponese. Solitamente Street View permette a tutti gli utilizzatori di poter vivere in prima persona, sulla propria sedia dell'ufficio o di casa, i luoghi più affascinanti del mondo, dove particolari edifici, monumenti, spiagge o montagne rendono quel determinato territorio unico e di inestimabile valore. Le strade riprese da BigG sono sempre affollate, piene di persone che guardano con fascino e curiosità la fotocamera tondeggiante, per poi magari proseguire il proprio cammino. Qui tutto è diverso. Tutto è abbandonato da tutti.

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Molti degli abitanti sfollati l'11 Marzo 2011 hanno chiesto di vedere lo stato attuale della loro città, e ci sono persone sicuramente di tutto il mondo che desiderano avere una visione migliore di ciò che l'incidente nucleare ha portato e colpito le comunità circostanti. Da quando è avvenuto il disastro, il resto del Giappone si è mosso in avanti, e molti luoghi nazionali colpiti hanno iniziato a riprendersi. Ma a Namie il tempo si è fermato. Con il pericolo persistente delle radiazioni nucleari, sono avvenuti solamente lavori quanto mai superficiali in questi due anni. Siamo molto grati, anche se addolorati, di vedere queste immagini di Street View che ci permettono di capire lo stato attuale di Namie e di conseguenza la gravità della situazione attuale.

Baba, Sindaco della cittadina di Namie

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Il pianeta, che solitamente rende la vita qui l'ha tolta. L'ha tolta a tutti coloro che prima del 2011 vivevano in quelle terre, l'ha tolta a chi aveva fatto sacrifici per portare avanti magari la propria attività lavorativa. Non ci sono più scuole, non ci sono più negozi, non ci sono più uffici. Google permette di portare alla luce questo deserto fatto di ricordi e di testimonianze di vita vissuta annullate in pochissimi attimi e divenute simbolo della forza della natura e della volontà da parte dell'uomo, che sviluppato, tecnologico, inventore ed intelligente, non può fare nulla se non piegarsi con grande dolore e capire che a volte il rispetto è più importante dello sviluppo.

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