Hacking Team, 6 ex dipendenti indagati per l’attacco del 6 luglio
La vicenda che riguarda Hacking Team, l'azienda italiana leader mondiale nella vendita di sistemi anti spionaggio che lo scorso 6 luglio ha subito una pesante violazione, si arricchisce di un nuovo episodio, questa volta giudiziario. Una delle due indagini avviate dalla Procura di Milano, il cui titolare è il pm Alessandro Gobbis, riguardava una denuncia depositata dal CEO dell'azienda milanese, David Vincenzetti, prima dell'episodio della violazione, che riguardava situazioni interne all'azienda e per la quale erano stati indagati 6 ex dipendenti. Dalle indagini sulla seconda indagine avviata dalla Procura milanese di scopre che gli stessi ex dipendenti sono stati indagati anche per la violazione del 6 luglio scorso.
Indagati 6 ex dipendenti dell'azienda milanese
Da quello che emerge dalle indagine, coordinata dal Pm Gobbis e condotta dalla Polizia Postale, passata da "verso ignoti" a "noti", i sei ex dipendenti di Hacking Team, coinvolti anche nell'indagine parallela sulla sottrazione dei una parte importante del codice sorgente del software RCS, Galileo, adesso sono indagati anche per l'episodio della pesante violazione. Violazione che ha portato alla diffusione di un file torrent delle dimensioni di 400 GB pieno di documenti riservati e di informazioni utili per "replicare" e usare proprio il software RCS di Hacking Team. Dalla diffusione di questo file si è scoperto che l'azienda aveva rapporti commerciali con il Sudan e con altri governi non proprio democratici. E, nei giorni immediatamente successivi al grave episodio, Wikileaks ha pubblicato il contenuto di oltre 1 milioni di email contenute del file diffuso attraverso l'account di Hacking Team, a sua volta violato. Dal contenuto di queste email sono venute fuori altre informazioni che riguardano anche i rapporti commerciali intrattenuto con l'Italia, su cui anche i servizi segreti del nostro paese hanno avviato delle indagini.
Le due indagini si fondono in un unico fascicolo
In merito alle notizie che arrivano dalla Procura milanese, è probabile che il passaggio successivo sua quello di unire le due indagini finora avviate in un unico fascicolo che vede al centro delle indagini il capo di accusa per accesso abusivo a sistema informatico e rivelazione di segreto industriale.
Perquisizioni nella sede di Hacking Team
A seguito delle indagini, stamattina gli investigatori della Polizia Postale si sono presentati nella sede milanese della Hacking Team per effettuare una perquisizione che ha portato all'acquisizione di materiale informatico che potrebbe essere utile allo scopo di individuare l'origine dell' attacco subito dalla società milanese.
Intanto nei giorni scorsi due ex dipendenti, Guido Landi e il cittadino libanese Mostapha Maanna, che hanno lasciato l'azienda lo scorso anno, hanno chiesto di essere ascoltati dal magistrato per chiarire la loro posizione. Il loro interrogatorio è stato fissato per martedì prossimo. E sono una ventina, tra ex collaboratori ed ex indagati che verranno interrogati in Procura nei prossimi giorni. Anche il CEO di Hacking Team, David Vincenzetti, è stato interrogato qualche giorno fa.