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Huawei ha presentato il suo Face ID: “È più preciso di quello Apple”

La tecnologia è stata presentata da Honor – brand di Huawei – durante l’annuncio del nuovo V10, uno smartphone che sarà dotato di un sistema di riconoscimento facciale in grado di riprodurre anche le animoji.
A cura di Marco Paretti
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Apple ha aperto la strada, i cinesi l'hanno subito seguita. Se da un lato l'azienda di Cupertino ha annunciato in pompa magna la sua nuova tecnologia Face ID per il riconoscimento facciale – che tra le altre cose consente anche l'utilizzo delle famose animoji – dall'altro Huawei non solo ha già presentato la sua variante, ma l'ha anche definita "10 volte più precisa e veloce". La tecnologia è stata presentata da Honor – brand di Huawei – durante l'annuncio del nuovo V10, uno smartphone che sarà dotato di un sistema di riconoscimento facciale in grado di riprodurre anche le animoji.

Durante la presentazione cinese del V10 – quella europea avverrà il 5 dicembre – Honor ha mostrato un sistema in grado di autenticare gli utenti utilizzando una tecnologia ad infrarossi del tutto identica a quella montata da Apple sull'iPhone X. Ma non solo, perché a detta dell'azienda quella integrata nel prossimo smartphone sarà ancora più precisa e veloce: se il sistema di Apple è in grado di proiettare 30.000 puntini ad infrarossi per mappare in tre dimensioni il viso dell'utente, quello di Honor lavorerà con 300.000 punti e un sistema composto da un proiettore VCSEL, una videocamera tradizionale e una ad infrarossi.

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Secondo Honor, grazie all'utilizzo del chip NPU – una sorta di "intelligenza artificiale" integrata nel processore del telefono – per identificare l'utente e sbloccare il telefono serviranno solo 400 millisecondi, lo stesso tempo impiegato da un sensore per le impronte digitali a compiere lo stesso lavoro. La maggiore precisione nel riconoscimento del volto consente anche al sistema di ricreare delle faccine simili alle animoji ma più precise: nella demo mostrata il sistema era in grado di riconoscere anche la lingua. Ora non resta che capire se alla prova pratica la tecnologia si rivelerà altrettanto funzionale.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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