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I CEO più importanti su Twitter

Il Social Network “cinguettante” ha avuto oggi la sua quotazione in Borsa. Un portale cresciuto negli anni ed utilizzato anche dai maggiori imprenditori di tutto il mondo. Ecco chi ne fa maggiore uso e chi invece non ha interessi nel social.
A cura di Bruno Mucciarelli
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Twitter è finalmente stato quotato in Borsa. Un traguardo importante che vede il portale di microblogging raggiungere un successo insperato all'inizio dai suoi creatori. Ma il sito di microblogging, che conta in giro per il mondo oltre 500 milioni di utenti, 218 milioni quelli attivi mensilmente, fin qui non sembra aver fatto colpo sugli amministratori delegati delle altre quotate. Infatti secondo un'indagine americana soltanto il 5% dei manager presenti nella lista dei 500 CEO si relaziona quotidianamente e dunque cinguetta, a differenza del 70% di loro che risulta completamente assente da qualsiasi social network.

Nella graduatoria, il primo dirigente, maggiormente seguito sul sito di microblogging risulta essere Warren Buffett, considerato il più grande value investor di sempre. Nel 2007 e nel 2008, secondo la rivista Forbes, è stato l'uomo più ricco del mondo, mentre nel 2012, con un patrimonio stimato di 44 miliardi di dollari, sarebbe divenuto il terzo uomo più ricco del mondo, dopo Carlos Slim Helù e Bill Gates. Il suo nome è collegabile alla società Berkshire Hathaway, industria tessile in declino,negli anni '60 che verrà rilanciata ed ampliata anche con altre. Il CEO possiede 691.876 seguaci con solamente 4 messaggi scritti anche se il suo account risulta assolutamente verificato. Secondo la statistica solamente il 22% dei suoi followers risulta falso.

A seguire poi si scopre Ralph Lauren, lo stilista statunitense, che la rivista Forbes ha classificato come il 158° uomo più ricco del mondo con un patrimonio stimato di 5 miliardi di dollari, rendendolo anche il secondo stilista più ricco del mondo dopo Giorgio Armani. Il proprio account possiede 496.306 utenti seguaci che risultano anche essere per il 13% falsi. Le sue "twittate" sono abbastanza presenti durante il giorno visto che in media lo stilista scrive bene 2.64 messaggi.

Al terzo posto della classifica troviamo poi un altro magnate dell'imprenditoria, Rupert Murdochfondatore e proprietario di un vasto conglomerato economico specializzato nel settore dei mezzi di comunicazione di massa, tra le maggiori del campo a livello mondiale: la News Corporation. Il CEO possiede un account su Twitter verificato e viene quotidianamente seguito da 477.399 followers con una percentuale bassissima di falsi seguaci, pari al 2%. A Murdoch sembra piacere il social netwrok visto che in media al giorno posta 1.62 messaggi.

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Prima donna, dirigente, in classifica è Marissa Mayer, amministratore delegato di Yahoo dopo essere stata la prima ingegnere donna assunta da Google e una dei primi 20 impiegati della compagnia di cui faceva parte dal giugno 1999. La bionda del portale social possiede ad oggi 453.240 iscritti al proprio account con una percentuale di circa il 18% di falsi seguaci.

Infine al quinto posto della graduatoria si pone il fondatore del più importante Social Network concorrente, Mark Zuckerberg, che ad oggi possiede su Twitter 288.043 Followers. Il fondatore di Facebook non ama, chiaramente, scrivere su Twitter e per questo infatti ha postato solamente 19 messaggi sul microblogging.

In Italia la situazione non è molto diversa: si contano sulle dita di una mano gli amministratori delle grandi aziende che hanno imparato ad amare ed utilizzare il portale dell'uccellino blu. Non c'è traccia su Twitter né di Paolo Scaroni o anche di Fulvio Conti, i due maggiori esponenti dell'energia made in Italy, a capo rispettivamente di Eni e Enel. Mancano all'appello anche l'amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne come anche è introvabile Federico Ghizzoni, Ceo di Unicredit. A differenza degli altri invece chi ne fa buon uso in Italia di Twitter è senza dubbio Alessandro Benetton, il quale ha twittato 178 volte e ha più di 5 mila seguaci. A seguire vi sono poi il Ceo di Telecom Marco Patuano, quindi Renato Soru, Ceo di Tiscali.

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