I dispositivi mobile Apple impediscono agli advertiser di tracciare i dati
A rivelarlo è uno studio condotto dalla Marin Software, secondo cui i click pubblicitari effettuati dagli utenti utilizzando dispositivi Apple non verrebbero contati nell'80% dei casi.
Il motivo è molto semplice e, quella che appare come una mancanza da parte dell'azienda con la migliore reputazione al mondo, si spiega in realtà con le impostazioni di privacy. Non è certo una novità, infatti, che negli ultimi mesi i vari browser stiano incorporando delle impostazioni di privacy avanzate per tutelare i dati dei navigatori e metterli al riparo dal tracciamento dei dati.
Sui dispositivi mobile di casa Apple, quali iPhone, iPad e iPod Touches, le impostazioni di default del browser Safari presentano il tracciamento dei dati disabilitato, bloccando di fatto i cookie di terze parti, ovvero i file che consentono agli advertiser di effettuare il tracking dei dati e verificare l'efficacia delle campagne pubblicitarie.
A causa di questo "problema", l'80% delle volte che un utente con iOS clicca su una pubblicità il click viene letteralmente ignorato. Per quanto riguarda il Mac, invece, la percentuale scende leggermente ma è comunque prossima al 50%. Un'infinità, se si considera che, analizzando nel complesso tutti i browser, la percentuale totale dei click non considerati è pari al 38%. Eppure, sempre secondo quanto rivelato dallo studio sopracitato, il conversion rate dei dispositivi Apple confrontato con quelli Windows è superiore del 23%. In altre parole, se il tracciamento fosse eseguito correttamente, la Apple sarebbe più efficiente sotto il punto di vista pubblicitario.
Una possibile soluzione potrebbe essere rappresentata dall'uso di cookie di prime parti, appartenenti cioè al sito che si sta visitando. Impostazioni di privacy esagerate o protezione adeguata? A voi la risposta…