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I The Jackal presentano “Mission: Facebook”, il nuovo video virale targato Ciaopeople

Avete mai lasciato il vostro profilo facebook incustodito? Ecco cosa vi potrebbe capitare…
A cura di Redazione Tech
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Quanti di voi hanno sperimentato sulla propria pelle le nefaste conseguenze dell'incauto abbandono del profilo Facebook alla mercé dei colleghi d'ufficio? A quanti inaspettati outing abbiamo assistito negli ultimi anni? Eppure, a nostro avviso, potrebbe accadere di peggio. Il vostro profilo potrebbe essere utilizzato per comunicare al mondo un messaggio molto più devastante del goliardico (e ormai francamente ridondante) "Sono gay". Potrebbe essere utilizzato per rovinarvi la vita, comunicando al mondo qualcosa in cui mai e poi mai potreste riconoscervi e che potrebbe cancellare, in un secondo, anni e anni di lavoro spesi nella costruzione di un'onesta reputazione…

Ma non vogliamo rovinarvi la sorpresa, ed è per questo che le anticipazioni sul contenuto narrativo di Mission: Facebook si fermano qui, quello che -invece- ci preme raccontarvi è la genesi e le ragioni della fusione tra un editore e un collettivo di videomaker.

La ragione che ha spinto Ciaopeople ad acquisire The Jackal è molto semplice, è può essere sintetizzata per mezzo di un efficace parallelo: come un tempo i giornali si servivano dei vignettisti per interpretare satiricamente gli argomenti più caldi del momento, i "nuovi editori" hanno la possibilità di realizzare video virali che permettono di comunicare, attraverso i social media, in maniera ancora più incisiva, ancora più virale e -potenzialmente- inarrestabile.

"Mission: Facebook", in particolare, si inserisce nella produzione più classica dei The Jackal, vale a dire quella che attiene alla riproposizione, in chiave ironica, di titoli cinematografici di grande successo (basti pensare a Io sono molto leggenda o Break to the future), ma il nuovo video fa un passo in più: prende una posizione, reinterpreta il contenuto narrativo del film sulla base di un comune sentire e, seppur consapevole della sua parzialità di giudizio, si fa promotore di un messaggio chiaro, privo di equivoci o cerchiobottismi. Naturalmente, il tutto senza rinunciare al consueto tono "scanzonato".

I cultori del genere action avranno subito notato che i 3′ e 30" del video in questione corrispondono al set up di "Mission: Impossible III", ovvero l'ultimo capitolo cinematografico della saga che ha visto susseguirsi alla regia il grande Brian De Palma, il controverso John Woo e -infine- l'ex enfant prodige JJ Abrams. I dialoghi vengono riproposti quasi fedelmente ed anche la regia rispetta -per quanto possibile- i medesimi movimenti di macchina effettuati da Abrams. La differenza -sostanziale- sta nel fatto che al posto della fidanzata di Ethan Hunt c'è un computer collegato al profilo Facebook della spia, e in gioco ci sono sì la vita e la morte, ma in un'accezione decisamente "social" e molto meno "fisica".

La collaborazione tra Ciaopeople e The Jackal è ormai consolidata, e va avanti da diverso tempo (basti pensare che la prima produzione ad aver segnato l'unione dei due team è stata The Washer -che risale ad ormai più di sei mesi fa- seguita poi da Zombie Love), ma quella collaborazione si è poi evoluta non solo in un'acquisizione formale da parte di Ciaopeople, ma in una vera e propria fusione di intenti. In questo senso, "Mission: Facebook" rappresenta nient'altro che il primo tassello di una lunga serie di progetti la cui ideazione è già in fase avanzata.

La fusione di due realtà di successo non può far altro che determinare il reciproco arricchimento. Il nostro gruppo, ora, è più forte, più entusiasta che mai, e si propone come ambasciatore di uno stile d'informazione completamente nuovo; uno stile che parte dal coinvolgimento vivo e attivo di coloro che fruiscono delle notizie e che, sempre più, contribuiscono a modificarle.

Il mondo cambia, e con esso le regole e gli strumenti di cui l'universo della comunicazione può disporre. Ecco perché, sebbene il rapporto tra Ciaopeople e The Jackal costituisca -al momento- un unicum all'interno del panorama italiano, siamo assolutamente certi che il nostro esempio farà scuola e darà vita ad un nuovo modo di pensare l'informazione: meno ingessata, più immersa nello spirito del tempo, in grado di cogliere i cambiamenti in fieri, del tutto consapevole della potenza della rete e delle infinite possibilità offerte dal web.

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