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Opinioni

I video online hanno superato la TV tradizionale

La fruizione di video online ha superato quella della televisione, almeno per quanto riguarda i più giovani. Per il sorpasso definitivo (e globale) dovremo attendere il 2020.
A cura di Marco Paretti
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Netflix Italia

Televisione tradizionale addio, l'ascesa dell'on-demand è ormai inarrestabile ed è destinata a vedere un sorpasso della normale fruizione di contenuti video da parte del digitale nel corso dei prossimi anni. Nella fascia più giovane, in realtà, il sorpasso è già avvenuto, ma perché tutto il mondo se ne accorga dovremo aspettare ancora un po', almeno fino al 2020. È questo lo stato della diffusione dei video fotografato da Ericsson, sui cui canali passa circa il 40 percento del traffico derivante da smartphone nel mondo. Piattaforma che oggi più che mai rappresenta uno snodo fondamentale per tutto ciò che è video.

D'altronde il sorpasso era inevitabile: soluzioni come Netflix e YouTube stanno prendendo sempre più piede nel mondo adattando la propria offerta ai gusti dei vari paesi e attraversando un processo di trasformazione continua che la televisione semplicemente non può affrontare. In questo modo l'idea di palinsesto televisivo si è andata pian piano a sfaldare, sostituita da un palinsesto personalizzato senza orari ma altrettanto redditizio. Basti pensare che nel 2016 il 20 percento di chi guarda video online lo fa a pagamento, elemento che spinge sempre più realtà a sbarcare in tutto il mondo.

Ciò che resta saldamente in mano alla televisione tradizionale sono le pubblicità: 186 miliardi di dollari contro i 17 miliardi dei video pubblicati su Facebook e YouTube. Il vero scontro si combatte quindi a suon di contenuti in quella che è di fatto la sfida più grande per le realtà online e che, soprattutto in Italia, si è già rivelato come un ostacolo difficile da gestire. In gran parte perché i diritti di serie e film sono saldamente in mano ai network tradizionali, che difficilmente li concedono proprio a chi li sta mettendo in difficoltà. Così chi se lo può permettere punta ai contenuti originali, come quelli di Netflix, che negli ultimi anni hanno saputo raccogliere un grande numero di utenti. Ora resta da vedere chi la spunterà sul lungo termine, ma se le previsioni di Ericsson si riveleranno reali è facile immaginarlo. Nel frattempo anche in Italia si guardano più video: 36 ore alla settimana, che diventano 37 per gli under 35 e 33 per gli over.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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