I videogames sono il futuro della tecnologia
Vi ricordate tutto ciò che avete studiato a proposito del fatto che le innovazioni tecnologiche nascono sempre a scopo militare e solo in seguito trovano una collocazione nel mondo civile? Del resto, chi non sa che il primo computer è stato creato per craccare i codici nemici e calcolare la traiettoria del fuoco d'artiglieria nel corso della seconda guerra mondiale? Per non parlare della nascita di Internet, un'evoluzione del progetto ARPANET, finanziato da un'agenzia dipendente dal Ministero della Difesa statunitense, o del primo GPS, creato allo scopo di localizzare i detonatori nucleari. Ebbene, dimenticate tutto, le regole sono cambiate. Oggi, il luogo privilegiato della sperimentazione tecnologica non è più il mondo militare ma quello squisitamente ludico dei videogames.
Lo scorso autunno la Chinese National University of Defense Technology ha annunciato di aver creato il computer più veloce del mondo, il Tianhe-1A, capace di compiere più di 2.500 operazioni in un solo secondo. E indovinate in quale campo ha trovato applicazione questa nuova tecnologia? Vi basti sapere che la Nvidia, compagnia di Silicon Valley, ha utilizzato l'ha utilizzata a per creare centinaia di milioni di chip grafici per videogames. Ma non è tutto. Il Wall Street Journal fa notare come un dispositivo quale l'iPhone di Apple non può più essere considerato uno strumento "rivoluzionario" quanto più un passaggio del processo evolutivo che era stato superato ancor prima di nascere da hand-held videogames come Nintendo DS e Sony PSP.
Ma non è tutto, ecco un altro esempio: la scorsa settimana, migliaia di bambini di tutte le età hanno acquistato uno strumento di nome Kinect per potenziare la loro console Microsoft Xbox 360. Il device consente un'interazione uomo-macchina di tipo futuristico; utilizza infatti un algoritmo in grado di riconoscere volti e gesti e di rispondere ai comandi vocali, consentendo ai giocatori di abbandonare il caro vecchio controller e di utilizzare i propri movimenti.
Tutto questo è utile a giustificare e comprendere l'asserzione presente all'interno del titolo di quest'articolo, ovvero che la sperimentazione tecnologica, oggi, passa soprattutto per i videogames. E gli appassionati di Call of Duty e War of Warcraft lo sanno fin troppo bene.