Il capitano Kirk è andato nello spazio: “Mi ha terribilmente commosso, spero di non riprendermi più”
Si è concluso con successo anche l'ultimo viaggio spaziale turistico organizzato da Blue Origin, l'azienda aerospaziale fondata dal patron di Amazon Jeff Bezos. Dopo il primo lancio ad alto profilo che a luglio ha visto tra i passeggeri lo stesso Bezos, la navicella New Sheperd realizzata da Blue Origin ha portato ad altezza suborbitale un'altra celebrità: l'attore statunitense William Shatner, famoso per aver vestito i panni del capitano Kirk nella serie televisiva fantascientifica Star Trek. Al termine della sua prima esperienza spaziale fuori dal set, l'attore ha avuto modo di raccontare proprio a Bezos le sensazioni provate durante l'ascesa e la discesa sulla Terra.
"Dovrebbero farlo tutti"
Dopo un primo momento in cui Bezos sembrava più concentrato sui festeggiamenti e sullo champagne, Shatner ha iniziato a raccontargli, visibilmente commosso, che tutti dovrebbero aver modo di vedere quel che ha visto: "Passare dall'essere circondati dal blu del cielo e in pochi secondi vedersi questo velo colorato strappato di dosso e trovarsi avvolti dal nero profondo dello spazio. In basso la madre Terra e tutto il benessere a cui ci ha abituati; in alto forse la morte. Mi ha tremendamente commosso". L'assenza di gravità – uno degli effetti principali del raggiungere altitudini così elevate – non ha colpito particolarmente l'ex capitano Kirk: "Sì, è una sensazione strana, ma niente in confronto a ciò che ho provato osservando quella stupefacente gradazione di blu passarmi davanti agli occhi in un istante.
William Shatner commosso: "Spero di non riprendermi più"
L'attore novantenne ha raccontato la sua esperienza pochi minuti dopo essere uscito dal portellone della New Shepard. Scosso e in cerca di parole, è riuscito a dare del suo breve viaggio un resoconto unico e intenso: "È stata l'esperienza più profonda che potessi immaginare. Spero di non riprendermi mai più, di riuscire a restare aggrappato a quello che sto provando in questo momento: c'è qualcosa nell'enormità, nella velocità, nella subitaneità di quel che ho provato che vorrei assolutamente provare a comunicare a tutti. Puoi davvero percepire quanto tutto ciò che abbiamo sia vulnerabile: l'aria che ci tiene tutti in vita, è qualcosa che da questa prospettiva appare più sottile di uno strato di pelle".