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Il Codacons attacca Facebook e Twitter: troppi insulti

Dopo l’addio di Mentana su Twitter, si è riacceso il dibattito. Il Codacons adesso chiede un intervento delle Autorità per disciplinare gli utenti sui social e vigilare contro insulti e minacce su Facebook e Twitter.
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I social network sono fuori controllo e dalle pagine Facebook e Twitter si sollevano spesso insulti o minacce che sfiorano la lesione dei diritti personali.

A fronte di tale problema "civico-etico", il Codacons fa appello per un massiccio intervento della Polizia Postale affinchè vengano intensificati i controlli di vigilanza per tutelare i diritti personali degli iscritti sui social network. Questo oscurando siti e profili lesivi o pericolosi ed identificando gli autori di minacce o offese sui social che spessono rimangono protetti dall'anonimato sul web.

Enrico Mentana ha dato il "la" per l'avvio di un'opera di bonifica delle pagine social dopo il suo addio al profilo Twitter, seguito a ruota dalle accuse lanciate da Selvaggia Lucarelli attraverso le pagine di Libero.
Anche Beppe Severgnini e Massimo Gramellini recentemente avevano scritto sul tema, sollevando la questione.

Queste le parole del Codacons:

Sui social network regna oggi un vero e proprio caos fuori da ogni controllo, dove dilagano insulti gratuiti e minacce spesso gravi, incitazioni alla violenza, pagine che promuovono l’odio e il razzismo. E il tutto avviene sotto gli occhi dei gestori di tali social network, i quali non sembrano esercitare la dovuta vigilanza. Oltre alla lesione dei diritti personali per chi è vittima di minacce e offese, vi sono rischi reali soprattutto per i più giovani che passano molte ore su facebook e twitter, e possono subire un' influenza negativa soprattutto da quelle pagine che vorrebbero far passare disprezzo e violenza come una cosa normale o addirittura giusta

Oltre ad una richiesta di poteri incrementali in capo alla Polizia Postale a tutela degli utenti social, il Codacons chiede anche un intervento dell'Autorità della Comunicazione perchè vengano responsabilizzati i community manager e social media manager, affinchè il loro intervento sia di effettivo monitoraggio delle pagine, a tutela di chi ne alimenta il traffico e ne consente, soprattutto, la sopravvivenza.

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