Il coronavirus ha contagiato alcuni lavoratori nelle fabbriche di iPhone e Samsung
Dopo la chiusura delle fabbriche di componenti elettroniche in Cina a causa dell'epidemia di coronavirus, anche in Corea del Sud hanno appena chiuso temporaneamente i battenti alcuni stabilimenti che producono parti fondamentali per smartphone e tablet messi in commercio in tutto il mondo. Si tratta di alcuni impianti produttivi situati a Gumi appartenenti a Samsung e LG — isolati per via di alcuni casi di Covid-19 riscontrati tra i dipendenti o nella loro cerchia di contatti stretti. Le chiusure riportate dovrebbero durare pochi giorni in attesa delle opere di disinfezione degli impianti, ma potrebbero provocare ritardi nella produzione di diversi modelli di smartphone attesi in questi mesi.
A fare le spese dell'interruzione forzata delle attività infatti non saranno solamente Samsung e LG: i due colossi sud coreani del resto producono componentistica destinata ai dispositivi di numerosi marchi. Per la precisione, uno degli stabilimenti chiusi fa capo a LG Innotek, che produce i sensori delle fotocamere utilizzati anche da Apple all'interno dei suoi iPhone; un'altra fabbrica è di LG Display, che realizza schermi per smartphone da vendere poi a diversi acquirenti. Per quel che riguarda Samsung, la fabbrica in questione si occupa dei dispositivi più recenti e attesi del momento — ovvero gli smartphone di punta della famiglia Galaxy S20 e i Galaxy Z Flip con schermo pieghevole — anche se stando all'azienda l'inconveniente non dovrebbe avere conseguenze sulla produzione.
Dopo la Cina del resto la Corea del Sud è il Paese nel mondo che conta il maggior numero di infezioni da coronavirus; le probabilità che un contagio coinvolgesse una di questa realtà insomma non erano nulle. Non solo: in modo simile alla Cina (anche se su scala minore) la Corea del Sud ospita numerose altre aziende e fabbriche di componenti elettroniche fondamentali per i produttori di smartphone di tutto il mondo.