I ricercatori del Dipartimento di Scienze informatiche e Ingegneria dell'università di Buffalo hanno da pochi giorni annunciato un nuovo progetto che presto potrebbe permettere a tutti gli utenti di utilizzare il cuore come sistema di riconoscimento per sbloccare un computer o autorizzare un pagamento. Questa tecnologia è stata sviluppata come alternativa al classico lettore di impronte digitali o allo scanner facciale, in questo modo l'utente non sarà tenuto a mettere il dito su lettore o a fissare un sensore per essere identificato ma potrà semplicemente sbloccare il dispositivo tramite il battito del cuore.
Come evidenziato dal ricercatore Wenyao Xu, tra i responsabili del progetto: "Non sono mai state trovate due persone con cuori identici, vorremmo usare il sistema per ogni computer perché tutti hanno bisogno di maggiore privacy". Secondo gli esperti al lavoro su questa tecnologia, infatti, utilizzare la forma e la dimensione del cuore come sistema di autenticazione per il computer consente di aumentare la sicurezza poiché è impossibile replicare un cuore e sopratutto questo sistema non implica l'utilizzo di azioni da parte degli utenti: è sufficiente trovarsi nel luogo in cui è installato l'apposito radar Doppler a basso livello che esegue una scansione continua delle dimensioni dell'organo pulsante per verificare l'identità.
Gli studiosi al lavoro su questa tecnologia, inoltre, assicurano che questo sistema non disturba in alcun modo l'apparato circolatorio: la forza del radar è meno potente di quella dei classici WiFi e non farà in alcun modo male al cuore, si parla di meno dell'1% della radiazione proveniente dagli smartphone. Questa innovativa tecnologia sarà presentata ufficialmente in occasione della 23a edizione della Conferenza Internazionale su Mobile Computing e Comunicazione (MobiCom) che si svolgerà dal 16 al 20 ottobre a Snowbird, nello Utah.