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Il giallo dell’hacker entrato nel Twitter di Trump indovinando la password

La storia l’ha raccontata una testata olandese, secondo la quale l’hacker avrebbe indovinato la password del presidente dopo soli 5 tentativi andati a vuoto, e basandosi sullo slogan presidenziale Make America Great Again. Twitter ha dichiarato che non esistono prove della violazione, mentre la Casa Bianca ha bollato la ricostruzione come falsa.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Tutti i social, le piattaforme di home banking, i siti di ecommerce e qualunque altra destinazione online protetta da credenziali di accesso ormai insistono giustamente sull'importanza di scegliere una password sicura per accedere ai servizi richiesti. Verrebbe da pensare dunque che le chiavi di accesso a Twitter del presidente degli Stati Uniti siano qualcosa di praticamente impossibile da decifrare, eppure potrebbe non essere così: secondo la ricostruzione della testata olandese Vrij Nederland infatti,  il 16 ottobre un ricercatore informatico sarebbe infatti riuscito a entrare nel profilo presidenziale indovinandone la password in appena cinque tentativi.

Il nome dell'hacker etico è Victor Gevers, e per tentare guadagnare accesso all'account di Trump si è rivolto a uno slogan riconducibile all'inquilino della Casa Bianca del periodo delle elezioni: Make America Great Again. Dopo i primi 4 tentativi — tutte varianti dello slogan con alcune modifiche nei caratteri utilizzati — il ricercatore è arrivato alla password: "maga2020!", ovvero l'acronimo della sua campagna seguito dall'anno delle elezioni e da un punto esclamativo per rendere le cose più difficili a eventuali hacker.

Sull'account pare non fosse neppure attivata l'autenticazione a due fattori, che invia attraverso un SMS un codice numerico di conferma al numero di telefono del proprietario legittimo dell'account. Gevers si è trovato dunque immediatamente nel profilo presidenziale, anche se — riporta la testata che ha raccontato la storia — non ha approfittato dell'accesso acquisito ma ha tentato di avvisare immediatamente sia la Casa Bianca che Twitter, che avrebbero però risposto solamente con qualche giorno di ritardo.

La smentita di Twitter e Casa Bianca

La storia raccontata dalla testata però ha incontrato la smentita parziale di Twitter e quella categorica dell'amministrazione Trump. Per il social semplicemente "non ci sono prove a disposizione che possano confermare le affermazioni contenute nell'articolo". Per la Casa Bianca quanto narrato "è assolutamente falso; ma non rilasciamo dichiarazioni sulle procedure di sicurezza che riguardano gli account social del Presidente".

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