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Il ritorno di Lavabit, la casella di posta sicura utilizzata da Snowden

La casella di posta Lavabit, utilizzata da Edward Snowden per le comunicazioni che hanno portato alla pubblicazione dei documenti riservati, è stata chiusa nel 2013, ma a breve tornerà operativa in tutto il mondo.
A cura di Marco Paretti
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Il nome potrebbe non dire molto, ma se oggi siamo a conoscenza dello scandalo della sorveglianza di massa perpetrata dall'Agenzia per la sicurezza nazionale degli Usa (NSA) è anche per merito suo. La casella di posta Lavabit, utilizzata da Edward Snowden per le comunicazioni che hanno portato alla pubblicazione dei documenti riservati, è stata chiusa nel 2013, ma a breve tornerà operativa in tutto il mondo. Ad annunciare la novità è il fondatore dell'azienda, Ladar Levison, attraverso un post pubblicato all'interno del sito ufficiale con tempistiche non casuali: il giuramento del nuovo Presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

"Molte cose non sono cambiate nel mondo post-Snowden" ha spiegato Levison, riferendosi alle grandi fughe di informazioni derivate dall'hacking di caselle email durante l'ultima campagna elettorale. Il servizio, chiuso dal governo americano in seguito ai leak pubblicati da Snowden, tornerà operativo a breve e consentirà agli utenti iscritti prima delle chiusura di recuperare i propri account per poi effettuare la migrazione verso i nuovi protocolli di protezione. Attualmente è possibile pre-registrarsi al servizio ottenendo uno sconto del 50 percento sul prezzo annuale.

Lavabit offrirà due opzioni a seconda dello spazio necessario: 5 GB avranno un costo di 30 dollari all'anno, mentre 20 GB richiederanno 60 dollari all'anno. Se ci si registra da ora, però, questi prezzi vengono dimezzati a 15 e 30 dollari annuali. Lavabit è stato lanciato nel 2004 da un gruppo di programmatori preoccupati dalla sicurezza di Gmail. Al momento della chiusura contava circa 410.000 utenti. Nei mesi successivi ai leak di Snowden, Levison ha annunciato agli utilizzatori di dover chiudere il servizio per proteggere gli utenti, ma senza poter spiegare perché. In seguito si è scoperto che le autorità gli avevano recapitato un mandato di perquisizione che gli chiedeva di consegnare la crittografia del sistema e la chiave per accedervi. Così, per non compromettere gli utenti, Levison ha deciso di chiudere il servizio. Snowden ha già annunciato di voler riattivare la sua casella per sostenere il progetto e il coraggio di Lavabit.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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