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Il tentativo di diffamazione di Facebook ai danni di Google non ha modificato l’opinione degli utenti

Facebook ha intentato una campagna di diffamazione per violazione della privacy contro Google ma ciò non ha modificato l’opinione della rete nei confronti dei due big media.
A cura di Vito Lopriore
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La campagna di Facebook di diffamazione di Google, rispetto ai trattamenti dei dati della privacy dei cittadini, non ha ottenuto effetti negativi rilevanti su entrambe le aziende. Secondo le recenti ricerche di Netbase, derivate dall'analisi di 70.000 nuovi post estrapolati da forum, blog, tweets e commenti nei social network, l'opinione degli utenti riguardo le due aziende è cambiato in maniera rilevante solo nei giorni seguenti la notizia.

L’11 Maggio era uscita la news che Facebook aveva pagato un’agenzia di pubbliche relazioni, la Burson-Marsteller, affinchè persuadesse giornalisti e bloggers a scrivere articoli contro Google. A rivelarlo era stato un blogger, Christopher Soghoian che, dopo aver deciso di rifiutare l’offerta, aveva reso pubblico lo scambio di email.

Sono stati rivelati, così, i tentativi di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla potenziale violazione della privacy del Google Social Circle, la funzione social, che consente la visualizzazione delle informazioni pubbliche degli amici dei propri contatti, come i loro profili su Facebook e Twitter.

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Il report di Netbase dimostra che la percezione del sentiment (la linea blu nella foto) di Facebook – il più delle volte associato nella ricerca a Google – è diminuita l’11 Maggio, il giorno della notizia, ed ha raggiunto la massima flessione il giorno dopo. Ma già il 13 Maggio si è riscontrato un ridimensionamento dei valori di generale fiducia fino al ritorno al sentiment positivo.

Può darsi che dopo il ciclo di 24 ore delle notizie l’attenzione dei lettori e degli utenti inizi a diminuire.

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