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Il vecchio protocollo Http va in pensione, anche Facebook sceglie Spdy

Il protocollo Http sta per andare in pensione dopo 30 anni di onorato servizio, Google e Facebook stanno già implementando il nuovo protocollo di trasferimento di ipertesti che garantirà un web più veloce e sicuro.
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Facebook ha dato ragione a Google e ha deciso di implementare all’interno dei propri server tutte le tecnologie necessarie per accogliere il nuovo protocollo SPDY, la notizia è trapelata in seguito a un messaggio pubblicato da un ingegnere alle dipendenze di Mark Zuckerberg sulla mailing list ufficiale del consorzio W3.

SPDY è un protocollo nato nei laboratori di Google per rimpiazzare il "vecchio" HTTP e per far sì che le pagine web si carichino molto più velocemente. L’intero progetto affonda le proprie radici nel 2009, quando un team di sviluppatori alle dipendenze del colosso delle ricerche ha aperto i cantieri per la creazione del nuovo protocollo web, il quale va ad affiancarsi ad HTTP come soluzione disponibile per il dialogo client-server nel web. Il suo funzionamento ruota intorno a tre concetti fondamentali: rimozione del numero massimo delle richieste effettuabili al server durante una connessione, introduzione di un sistema per la gestione delle priorità e compressione degli header.

In questo modo gli ingegneri Google sono riusciti ad ottimizzare la comunicazione tra browser e server, aggirando alcuni problemi attualmente presenti nell’implementazione dello stack HTTP, il quale ad esempio non fornisce la possibilità di gestire le priorità. Per dimostrare la validità del nuovo protocollo Google ha messo in piedi un confronto diretto tra i due protocolli, ovviamente con i suoi mezzi casalinghi, ovvero Galaxy Nexus con Chrome beta per Android: caricando 77 pagine diverse da altrettanti popolari siti, SPDY aveva prodotto un aumento di velocità del 23% in media.

Attualmente solo i browser Google Chrome e Firefox supportano il protocollo SPDY, in particolar modo se utilizzate Google Chrome potete verificare le sessioni SPDY digitando

chrome://net-internals/#events&q=type:SPDY_SESSION%20is:active

Per quanto riguarda i servizi web che sfruttano questo protocollo, Google ovviamente è il primo che ha supportato SPDY seguito a ruota da Twitter. Ora sembra essere arrivato il turno di Facebook, non appena SPDY sarà diffuso pubblicamente, gli utenti di Facebook che utilizzano un browser web che supporta il protocollo beneficeranno di un caricamento della pagina più veloce, un ottima notizia sopratutto in previsione di un ulteriore penetrazione del mobile nella vita di tutti i giorni.

Ah, se sei come San Tommaso e se non vedi, non credi, ecco uno screenshot dell'intervento dell'ingegnere di Facebook:

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