Lee Jae-yong, vicepresidente di Samsung e figlio di una delle famiglie più ricche della Corea del Sud, sarà incriminato per corruzione e frode. A riportarlo sono il The Wall Street Journal e Bloomberg, indicando che il manager, di fatto alla guida dell'azienda dopo che il padre, Lee Kun-hee, ha dovuto lasciare le redini a causa di una malattia, sarà incriminato insieme ad altri quattro dirigenti dell'azienda. Lee è stato accusato di aver versato quasi 40 milioni di dollari ad alcune realtà gestite da Choi Soon-sil, controversa amicizia del capo dello stato Park Geun-hye e associata di un gruppo sciamanico.
Il manager è stato arrestato due settimane fa con l'accusa di corruzione per aver versato tangenti a realtà collegate alla Choi, la "sciamana" che insieme alla Park avrebbe spinto il National Pension Service ad approvare la fusione tra Samsung C&T e Cheil Industries, manovra che avrebbe favorito la famiglia a capo dell'azienda. La stessa Park risulta attualmente in attesa di un verdetto sull'impeachment votato dal Parlamento. Nel frattempo l'azienda ha affidato la guida al Future Strategy Officer, che ora dovrà cercare di mantenere operativa una realtà che è appena uscita dal difficile scandalo dei Galaxy Note 7.
Se l'incriminazione procederà come previsto, secondo Bloomberg potrebbero volerci fino a 18 mesi per ottenere una sentenza definitiva, ritardando significativamente la scelta della nuova guida di Samsung. Lee è anche membro del Cda di Exor, la finanziaria degli Agnelli, nel quale manterrà il posto fino ad una eventuale condanna da parte del tribunale sudcoreano. Ora rischia di passare i prossimi anni in libertà vigilata, o persino restare in galera. Nel frattempo Samsung ha diramato una nota nella quale promette maggiore trasparenza e controllo del capitale nel corso dei prossimi anni, richiedendo l'approvazione da parte del Cda per donazioni superiori ad un miliardo di won (882.000 dollari): fino ad oggi l'approvazione era richiesta solo per donazioni superiori allo 0,5 percento del patrimonio netto, cioè 680 miliardi di won.