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Il WiFi pubblico torna nel Decreto del Fare, ma erode i fondi destinati alla banda larga

Il WiFi pubblico torna al centro del Decreto del Fare grazie ad un nuovo emendamento, ma il suo finanziamento comporterà un taglio di 20 milioni di Euro destinati alla banda larga.
A cura di Daniele Cretella
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Il WiFi pubblico torna all' interno del Decreto del Fare. A distanza di pochi giorni dalle polemiche alimentate dalla scomparsa dell'emendamento relativo alla diffusione del WiFi pubblico sul territorio italiano all' interno del c.d. Decreto del Fare, le commissioni Affari Costituzionali e Bilancio della Camera hanno accolto la modifica proveniente dall' aula e promossa dal deputato del PD Francesco Boccia. In particolare, il nuovo emendamento prevede che "l'offerta di accesso non costituisca l'attività commerciale prevalente del gestore del servizio" così come scompare l' obbligo di tracciare gli utenti collegati attraverso la registrazione dell' indirizzo IP dei dispositivi.

Vengono meno, dunque, gli obblighi di archiviazione dei dati degli utenti che si connettono alla rete alla luce di una maggiore tutela della loro privacy (anche se dovrebbe essere ugualmente presente una sottoscrizione per la fruizione dei servizi senza fili). Per il ripristino dell' emendamento all' interno del Decreto del Fare ed il relativo  finanziamento delle tematiche relative al WiFi pubblico, saranno sottratti circa 20 milioni dai 150 milioni di Euro stanziati originariamente dal c.d. Decreto Crescita 2.0 per il potenziamento della banda larga ed in particolare per l' eliminazione del "digital divide".  Nessun taglio, invece, sembrerebbe essere previsto per ciò che concerne i fondi destinati allo sviluppo delle TV locali. 

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