iMessage impedisce l’intercettazione. Apple nel mirino delle autorità antidroga americane
Sembra proprio che per Apple ed il suo servizio iMessage non stiano passando un buon periodo. Dopo aver visto l'incursione da parte degli hacker di Anonymous con l'inserimento di messaggi fastidiosi con una vera e propria cascata di emoticon o righe di testo, costringendo un utente a cancellare continuamente le suddette notifiche e messaggi. Oggi si viene a scoprire tramite un'esclusiva dei colleghi di CNET che l'Agenzia Federale antidroga americana (Drug Enforcement Administration – DEA) sta indagando nei confronti proprio di Apple e del suo servizio ontro le attuali tecniche di cifratura predisposte da Apple per la protezione delle conversazioni private.
Secondo le indagini effettuate proprio dall'Agenzia Federale antidroga infatti, risulterebbe praticamente impossibile intercettare i messaggi scambiati tramite due dispositivi Apple via iMessage. Un problema quanto mai fondamentale per l'autorità americana che non riuscirebbe quindi a intercettare informazioni di forte importanza magari in specifiche indagini autorizzate.
Un vero e proprio muro invalicabile anche per i servizi di sorveglianza americani che seguono ogni giorno le varie attività criminose e che molto spesso cercano di scovare i delinquenti anche tramite i messaggi che si scambiano proprio con i dispositivi Apple. Al momento purtroppo nessun commento da parte di Apple su tale vicenda che pone però un grosso precedente nei confronti delle autorità giudiziarie e, nel caso, di quelle antidroga.
Oltretutto Apple non risulta essere la prima aziende tecnologica che entra nel mirino delle autorità giudiziarie per problemi legati proprio alla possibilità di eseguire intercettazioni su comunicazioni private. Lo scorso febbraio infatti l'allora RIM, era stata obbligata dal governo indiano a mettere a disposizione alcuni server a Mumbai per poter sorvegliare il proprio sistema di messaggistica BBM. Insomma sembra proprio che l'azienda di Cupertino, come avvenuto con RIM, dovrà porre rimedio a tale situazione permettendo prima o poi alle autorità una maggiore apertura nei propri sistemi di messaggistica, almeno per servizi di indagine autorizzata.