L'app Immuni continua a crescere, ma sempre più a rilento. Secondo la ministra dell'Innovazione Paola Pisano, l'app di tracciamento ha raggiunto i 4,3 milioni di download in Italia, un dato ancora molto lontano da quello ideale pari a 36 milioni di download, circa il 60 percento della popolazione italiana. Allo stato attuale, invece, secondo uno studio dell'Università di Pavia Immuni sarebbe stata installata dal 12 percento degli italiani tra i 14 e i 75 anni in possesso di uno smartphone. "Immuni rientra in una strategia complessiva" ha spiegato la ministra. "Naturalmente più sarà conosciuta e utilizzata più potrà contribuire alle azioni di contrasto del Coronavirus".
I numeri limitati in termini di download si rispecchiano nel numero di notifiche inviate, cioè il momento in cui l'applicazione di un positivo invia (con il suo consenso) la notifica di possibile esposizione a rischio alle app delle persone incontrate nei 14 giorni precedenti. Secondo la ministra Pisano, "i soggetti positivi in possesso dell'applicazione che hanno acconsentito a inviare il messaggio di notifica sono 46, dal 13 luglio ad oggi i soggetti allertati grazie a Immuni risultano essere stati 23 che hanno avuto la possibilità di conoscere il rischi contagio cui sono state esposti". Una di queste notifiche l'abbiamo ricevuta anche noi, ma praticamente alla fine dei 14 giorni di quella che doveva essere la quarantena fiduciaria.
Nella giornata di mercoledì la ministra Pisano ha spiegato in commissione Istruzione la volontà di diffondere l'applicazione all'interno delle scuola, come raccomandato dal Comitato tecnico scientifico, sia tra gli alunni sopra i 14 anni che tra i genitori. Un progetto che punta ad aumentare l'adozione di un app di tracciamento che potrebbe diventare fondamentale in autunno, quando si prevede il ritorno della seconda ondata di contagi. Per questo il ministero sta anche pensando a una nuova campagna di comunicazione per spingere l'adozione di Immuni e avvicinare il numero di download a quello che le consentirebbe di operare a regime.