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In arrivo le “scatole nere” nelle racchette da tennis del futuro

Saranno composte da sensori piccolissimi e molto leggeri, verranno integrate direttamente nelle racchette da tennis e ne monitoneranno con precisione i movimenti.
A cura di Bruno Mucciarelli
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La tecnologia, che fa passi enormi nello sviluppo di nuovi accessori o nuovi servizi utili alle attività umane, vuole sbarcare anche nello sport più di quello che oggigiorno fa. L'abbiamo già vista introdursi nei cosiddetti contatori di passi digitali, o anche nei bracciali ultra tecnologici che misurano ogni parametro di allenamento ed oggi sembra pronta per affrontare anche il tennis all'interno delle racchette.

Secondo una nuova regola, la "Numero 31", adottata dalla Federazione Internazionale lo scorso 12 luglio e inserita nel regolamento del prossimo 2014, sarà possibile l'uso di "equipaggiamenti che rilevano, registrano, analizzano o trasmettono informazioni sul giocatore attraverso dispositivi nuovi o incorporati negli equipaggiamenti originali". I tennisti del futuro, quindi, potranno usare sensori di ogni sorta per controllare il proprio allenamento e il rendimento in gioco purché tali dati non gli vengano comunicati durante la gara ufficiale. Una clausola fondamentale per evitare che si possa inizializzare un qualche doping tecnologico che potrebbe ragionevolmente trasformare l'umano giocatore in vero e proprio robot.

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Con la nuova regola non è difficile attendersi un futuro del tennis, e non solo, pronto a divenire pieno di sensori per le scarpe, racchette intelligenti e magari una diffusione anche dei Google Glass che già sono entrati in campo in vari sport a livello agonistico, anche se solamente durante gli allenamenti. Proprio sulla racchetta, il futuro high-tech sembra essere già quanto mai segnato visto che lo scorso anno Babolat aveva presentato Play&Connect, un nuovo prodotto da gioco con un manico completo di vari sensori in grado di rilevare i colpi giocati distinguendoli tra diritto, rovescio e servizio, la velocità del movimento della racchetta e molti altri parametri utili per qualsiasi giocatore e allenatore. Chissà però se tutta questa tecnologia prevarrà nei confronti della purezza e della qualità intrinseca vera del giocatore?

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