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In Cina i bagni pubblici hanno WiFI, bancomat e riconoscimento facciale

Strano ma vero: la Cina sta attraversando una vera e propria rivoluzione dei bagni pubblici avviata nel 2015 dal presidente Xi Jinping.
A cura di Marco Paretti
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Strano ma vero: la Cina sta attraversando una vera e propria rivoluzione dei bagni pubblici avviata nel 2015 dal presidente Xi Jinping. Al centro di questo importante cambiamento c'è, ovviamente, la tecnologia: dal WiFI alla presenza di bancomat, fino ai sistemi di riconoscimento facciale per individuare i "ladri" di carta igienica. Già, perché in due città del paese sono stati installati dei sistemi che, prima di far fuoriuscire tra i 40 e gli 80 centimetri di carta, scansionano il volto dell'utilizzatore e impediscono di utilizzare ulteriore carta da parte della stessa persona per diversi minuti.

L'idea è quella di impedire alle persone di utilizzare troppa carta igienica e di fermare i furti di oggetti gratuiti come sapone e, appunto, tessuto igienico. Una rivoluzione tecnologica scaturita dal fatto che ormai molti bagni pubblici non offrivano più questi elementi proprio a causa dei numerosi furti. Secondo le dichiarazioni di Xi Jinping, la tecnologia sarà diffusa in molti altri bagni pubblici delle aree urbane e rurali e non solo nelle aree turistiche dove per il momento è stata installata. "I problemi dei bagni pubblici rappresentano un aspetto importante nel percorso di miglioramento delle infrastrutture delle nostre città" ha spiegato.

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Tra le altre tecnologie integrate nei nuovi bagni troviamo anche degli speciali sensori che avvisano i responsabili se qualcuno è rimasto chiuso in bagno per più di 10 minuti e un pulsante che può essere premuto in caso di emergenza. Ma non solo, perché le nuove proposte spaziano anche tra connessioni WiFi gratuite, caricatori per smartphone e macchinette per bibite e snack. Ma anche bancomat per prelevare direttamente dai bagni. La volontà di rivoluzionare il proprio sistema di bagni pubblici non deve stupire: per anni la Cina ha avuto un enorme problema sanitario legato proprio ai suoi spazi pubblici e ad oggi circa 14 milioni di persone devono espletare i propri bisogni fisiologici all'aperto. Molti dei bagni pubblici più vecchi, invece, erano estremamente semplici, spesso caratterizzati da file di buchi o panche in comune senza porte o privacy.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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