In esaurimento i metalli per produrre pc e smartphone, è allarme
I metalli che vengono impiegati nella produzione di prodotti come pc o smartphone sarebbero in via di esaurimento. A rilevarlo è uno studio della Yale School of Forestry & Environmental Studies che ritiene sia necessario cominciare a riciclare elementi come cromo, tungsteno e tantalio dagli oggetti che solitamente vengono buttati via.
I ricercatori di Yale nei loro studi hanno rilevato la forte criticità per quanto riguarda tutti i 62 metalli della Tavola Periodica degli Elementi, fornendo informazioni più precise per quanto riguarda la reperibilità di alcuni di esse nei prossimi dieci anni. E la criticità riguarda proprio quei metalli impiegati nell'industria tecnologica. Per gli altri, come zinco, rame e alluminio, non dovrebbero esserci invece problemi d'approvvigionamento.
Quello che ravvisano i ricercatori è che per molti metalli utilizzati per la produzione di prodotti hi-tech non sarebbe più possibile la reperibilità in quanto esistono nella gran parte come sotto prodotti. Non sarebbe quindi possibile estrarli appositamente, e qualora fosse possibile, esistono soltanto in piccole quantità. Questi metalli, tra l'altro, non hanno dei sostituti adeguati.
Per elementi cole il gallio (Ga), elemento raro e usato in molto dispositivi elettronici, e il selenio (Se), c'è un rischio di disponibilità; mentre per quanto riguarda cromo, niobio e tungsteno ci sono dei limiti normativi d'approvvigionamento. L'estrazione di oro, mercurio e metalli del gruppo del platino, invece, ha le maggiori implicazioni in termini ambientali.
Nella difficoltà generale, caratterizzata da rischi di approvvigionamento, lo studio rileva anche difficoltà di natura geopolitica. Ade esempio, il 90/95% dei metalli delle terre rare proviene dalla Cina. A questo problema di aggiunge anche il fatto che non esistono per alcuni sostituti disponibili. Esiste poi un problema di instabilità politica che caratterizza alcuni paesi come il Congo, paese devastato dalla guerra, dal quale proviene una significativa quantità di tantallio (Ta), utilizzato nella telefonia mobile. L'indio (In), usato nei display di pc e smartphone, è poi l'esempio di elementi per cui non esistono sostituti adeguati.
I ricercatori di Yale indicano che la soluzione sia quella di riciclare, anche se la difficoltà nel riciclare sta proprio del design dei prodotti tecnologici. Ecco perchè i ricercatori si rivolgono ai designer inviandoli a pensare a quello che poi accadrà ai loro prodotto una volta che non saranno più utilizzati e gettati via.