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In Francia passa la tassa ai big del web: ecco quanto dovranno pagare

Il Senato francese ha dato il definitivo via libera all’introduzione della digital Tax (la cosiddetta ‘Taxe Gafa’) sui colossi del web. La norma prevede che le aziende tecnologiche con più di 750 milioni di euro di entrate globali, e 25 milioni di euro di entrate realizzate su territorio francese, saranno tenute a pagare una tassa del 3% sul totale delle entrate annuali. E Trump pensa a nuovi dazi.
A cura di Francesco Russo
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Il Senato francese ha dato il definitivo via libera all'introduzione della digital Tax (la cosiddetta "Taxe Gafa") sui colossi del web. La tassa che fa infuriare Washington, che ha minacciato nuovi dazi per ritorsione, si dovrebbe applicare a una trentina di colossi del web, tra cui Google, Amazon, Facebook e Apple ("GAFA", appunto), ma anche Meetic, Airbnb, Instagram e la francese Criteo, e porterà alle casse dello stato 400 milioni di euro nel 2019 e 650 milioni nel 2020. La norma prevede che le aziende tecnologiche con più di 750 milioni di euro di entrate globali e 25 milioni di euro di entrate realizzate su territorio francese saranno tenute a pagare una tassa del 3 percento sul totale delle entrate annuali generate dai servizi offerti agli utenti francesi.

La Francia approva definitivamente la sua "web tax" al 3 percento, una tassa che fa infuriare gli Usa che ora minacciano nuovi dazi. L'Office of the United States Trade Representative (USTR), l'organo che consiglia la presidenza Usa in materia di commercio internazionale, ha dichiarato che la tassa e le dichiarazioni dei funzionari francesi "suggeriscono che la Francia con questa tassa sta prendendo di mira ingiustamente certe società tecnologiche statunitensi".

"Colpisce ingiustamente le aziende USA"

"Gli Stati Uniti sono molto preoccupati della tassa sui servizi digitali, perché colpisce ingiustamente le aziende americane" ha detto l'USTR, Robert Lighthizer, nella sua dichiarazione, aggiungendo che il Presidente Trump ha ordinato un'indagine specifica sul caso, sulla base della quale, una volta completata, preparerà la sua risposta ed è molto probabile che passi ad intensificare ulteriormente la guerra commerciale tra Usa e Europa.

La risposta della Francia non si è fatta attendere e il ministro dell’Economia, Bruno Le Maire, ha dichiarato che due storici alleati come Francia e Stati Uniti dovrebbero risolvere i loro diverbi "in modo diverso rispetto alle minacce". "La Francia – ha dichiarato Le Maire – è uno Stato sovrano, decide e continuerà a decidere in modo sovrano delle sue disposizioni fiscali". Un botta e risposta che prelude ad un nuovo innalzamento di dazi.

La "taxe Gafa" prevede che le aziende tecnologiche con più di 750 milioni di euro di entrate globali, e 25 milioni di euro di entrate realizzate su territorio francese, saranno tenute a pagare una tassa del 3 percento sul totale delle entrate annuali generate dai servizi offerti agli utenti francesi. E secondo alcune stime, questo si tramuterebbe in un ulteriore gettito per la casse dello stato pari a 400 milioni di euro entro questo anno e 65o milioni di euro per il 2020.

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