In Spagna puoi finire in prigione per qualche tweet
Il confine tra l'ironia, la diffamazione e l'offesa, oppure, come in questo caso, l'apologia del terrorismo dell'ETA, si può manifestare anche su Twitter. E un recente caso che sta facendo molto discutere in Spagna ne è la prova. Cassandra Vera, @kira_95, studentessa di storia di 21 anni e scrittrice, è stata condannata ad un anno di carcere per aver pubblicato una serie di tweet satirici che prendevano di mira Luis Carrero Blanco, capo di governo del regime franchista ucciso in un attentato dell'ETA, l'organizzazione terroristica basca separatista e nazionalista. A decretare la condanna dell'utente Twitter spagnola è stata la Audiencia Nacional, tribunale incaricato di decidere su alcune cause espressamente previste dalla Costituzione, il quale ha stabilito che i tweet della giovane hanno rappresentato "disprezzo, disonore, discredito e offesa alle persone che hanno sofferto" la tragedia del terrorismo.
Nonostante la condanna ad un anno di carcere, è improbabile che Cassandra Vera possa andare davvero in prigione ma, per stessa ammissione della Vera, questa condanna non le consentirà di poter intraprendere la carriera di insegnante come lei voleva. Oltre all'anno di reclusione, la donna dovrà rinunciare all'elettorato passivo per un anno e subire una sospensione dai pubblici uffici per sette anni.
Per chiarire il contesto in cui nasce questa sentenza, è meglio fare un passo indietro di 44 anni. È la Spagna del regime di Francisco Franco, allora già ottantenne, che dopo aver sempre tenuto per sé la carica di Presidente del Consiglio, oltre che Capo dello Stato e Capo delle Forze Armate (Generalissimo degli Eserciti), nomina nel giugno del 1973 Luis Carrerro Blanco, ex ammiraglio e fedelissimo di Franco. La carriera di Carrero Blanco come capo di governo durò solo sei mesi, venne infatti ucciso in un attentato dell'ETA il 20 dicembre del 1973. L'attentato, che portava il nome in codice "Operacion Ogro", Operazione Orco per via del soprannome di Carrero Blanco, avvenne di mattina dopo che il primo ministro uscì dalla chiesa dove era solito andare per la messa. Sotto la sua auto vennero posti oltre 30 chili di dinamite che fecero balzare l'auto in altro di 30 metri.
Cassandra Vera nei suoi tweet – 13 in tutto, pubblicati tra il 2013 e il 2016 – ironizza proprio sul "volo" di Carrero Blanco. In uno in particolare la giovane scrive: "Film: a tre metri sopra il cielo. Produzione: ETA films. Direttore: Argala. Protagonista: Carrero Blanco. Genere: Carrera espacial". Il fatto che si tratti di ironia è lampante, infatti è nata subito una campagna di appoggio scatenata sul web a favore della studentessa di Murcia. Una causa sposata a pieno, già dal primo momento, dal partito antisistema di Podemos il cui leader Pablo Iglesias, dopo aver presentato una proposta di riforma del codice penale, si è presentato "attonito" dinanzi alla stampa per il peso della sentenza.
Una condanna che è sembrata sproporzionata anche a Lucia Carrero Blanco, la nipote di Carrero Blanco che, nel giorno in cui il procuratore della Audiencia Nacional ha chiesto una condanna a due anni e mezzo, ha scritto sul quotidiano El Pais: "Mi spaventa una società nella quale la libertà di espressione, per quanto spiacevole, possa portare in carcere". Una presa di posizione chiara che in effetti dimostra di aver inteso, nonostante il pesante contenuto, che si trattasse in realtà solo di ironia. Una sentenza che finirà per costituire un precedente per la Spagna e per il mondo in generale che riguarda la rete e si social media, sempre più monitorati in chiave di censura. Il vero problema che ci si troverà ad affrontare sempre è dove finisce il limite dell'ironia e dove inizia quello dell'offesa o, come in questo caso, dell'apologia al terrorismo.