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Intel: “La legge di Moore sta rallentando”

Prima di fondare Intel negli anni ’60, Gordon Moore fece una previsione riguardante la crescita del numero dei componenti dei circuiti integrati, la quale si è rivelata non solo accurata, ma anche in grado di resistere a 50 anni di storia tecnologica. Dal 2016, però, la strategia di Intel dovrà rallentare.
A cura di Marco Paretti
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Gordon Moore

Prima di fondare Intel negli anni '60, Gordon Moore fece una previsione riguardante la crescita del numero dei componenti dei circuiti integrati, la quale si è rivelata non solo accurata, ma anche in grado di resistere a 50 anni di storia tecnologica: "Le prestazioni dei processori, e il numero di transistor ad esso relativo, raddoppiano ogni 18 mesi". Intel ha mantenuto fede alla legge del suo fondatore raddoppiando il numero di transistor presenti all'interno dei processori ogni due anni, ma a partire dal 2016 questa procedura potrebbe rallentare. Anzi, lo farà di sicuro, saltando uno dei due passaggi che l'azienda mette in atto ogni anno e che definiscono la strategia denominata "Tick e Tock".

In breve, durante l'anno del Tick Intel riduce la dimensione dei suoi processori, mentre in quello del Tock ottimizza il design e l'architettura dei chip. L'ultimo Tick è stato la creazione delle CPU a 14 nanometri (Broadwell), mentre il prossimo Tock è previsto per la fine di quest'anno con il lancio dei chip serie Skylake. Questo percorso, però, si interromperà nel 2016 con il rilascio di un ulteriore processore a 14 nanometri chiamato Kaby Lake. Ciò significa che per il prossimo vero Tick – e quindi un processore a 10 nanometri – bisognerà aspettare la seconda metà del 2017.

"Le ultime due transizioni nella tecnologia di produzione dei chip hanno dimostrato che l'attuale cadenza di produzione non si spalma più su due anni ma su due anni e mezzo" ha spiegato Brian Krzanich, CEO di Intel. Gli avanzamenti tecnologici, quindi, non sono proseguiti con la stessa velocità degli ultimi anni e l'azienda è stata costretta a mettere in produzione un ulteriore chip da 14 nanometri prima di proseguire con la sua strategia Tick e Tock. Con quello da 10nm, peraltro, Intel raggiungerà il limite di ciò che è possibile ottenere con il silicone, rendendo necessario l'utilizzo di un nuovo materiale per passare a dimensioni più ridotte. Una possibilità potrebbe essere il silicone/germanio, che IBM ha utilizzato per costruire un chip da 7nm. Krzanich è convinto che la legge di Moore sia ancora viva e vegeta, nonostante l'evidente rallentamento che spezzerà per la prima volta la precisa strategia dell'azienda.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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