Internet delle Cose e Privacy, il Garante avvia consultazione per definire le regole
L'Internet delle Cose, conosciuto come Internet of Things (IoT), è ormai un fenomeno in forte crescita anche nel nostro paese. Qualche giorno fa l'Osservatorio IoT del Politecnico di Milano rilevava che il mercato IoT in Italia vale 1,5 miliardi di euro e che ad oggi sono già più di 8 milioni connessi. e sono soprattutto i dispositivi legati al concetto si smart home quelli che interessano di più gli utenti come dispositivi che regolano il riscaldamento di casa oppure elettrodomestici avviati a distanza. Sono dati, dunque, destinati a crescere ancora. E di fronte a questo fenomeno il Garante Privacy ha deciso di avviare una consultazione pubblica per valutare il fenomeno e tutelare gli utenti nell'uso dei loro dati personali.
Il Garante fa presente gli evidenti vantaggi derivanti dalla possibilità di far dialogare tra loro vari dispositivi senza l'intervento umano e mediante reti di comunicazione elettronica, ma allo stesso tempo rileva anche dei rischi in relazione alla privacy degli utenti "da non sottovalutare".
L'interconnessione di questi oggetti e sistemi che non è limitata solo agli smartphone e ai pc, ma si estende anche ai dispositivi indossabili, sistemi di automazione domestica e geolocalizzazione, ha come conseguenza la raccolta, la registrazione e l'elaborazione di dati di utenti spesso inconsapevoli.
I dati che vengono elaborati consentono poi di tracciare profili molto dettagliati sulla base dei loro comportamenti, delle loro abitudini, dei loro gusti e perfino sul loro stato di salute, ma permettono di effettuare anche un "monitoraggio particolarmente invasivo sulla loro vita privata e di mettere in atto potenziali condizionamenti della loro libertà", precisa il Garante.
Quindi di fronte alla crescita del fenomeno IoT in Italia e di fronte al grande tema che si apre in termini di protezione della privacy degli utenti, il Garante ha quindi deciso di avviare una consultazione pubblica "con l'obiettivo di valutare il fenomeno nella sua complessità, ma soprattutto di definire misure per assicurare agli utenti la massima trasparenza nell'uso dei loro dati personali e per tutelarli contro possibili abusi".
L'Autorità intende quindi "acquisire elementi sulle modalità di informazione degli utenti, anche in vista di un eventuale consenso; sulla possibilità che fin dalla fase di progettazione dei servizi e dei prodotti gli operatori coinvolti adottino soluzioni tecnologiche a garanzia della privacy degli utenti (la cosiddetta "privacy by design"); sul ricorso a tecniche di cifratura e anonimizzazione delle informazioni; sulla interoperabilità dei servizi; sulla adozione di strumenti di certificazione".
Essendo una consultazione pubblica, il Garante invita tutti i soggetti interessati ad inviare contributi, osservazioni, a cominciare dal mondo dell'imprenditoria, della ricerca scientifica, dai consumatori. I contributi dovranno pervenire al Garante entro 180 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'avviso di avvio della consultazione, anche via posta elettronica all'indirizzo iot@gpdp.it.