Internet sta peggiorando il nostro modo di scrivere
SMS, Facebook e email peggiorano il nostro modo di scrivere. E' questo in estrema sintesi il contenuto di un recente sondaggio realizzato da Pew Research secondo il quale l' utilizzo delle nuove tecnologie per fini didattici abbia finito per peggiorare la qualità dei contenuti da parte degli studenti.
Secondo il sondaggio, infatti, l' utilizzo di sistemi immediati come gli SMS, le chat o i messaggi su Twitter avrebbero abituato le giovani generazioni a contenuti sempre meno elaborati ed immediati, sviluppando una tendenza ad evitare i contenuti testuali eccessivamente complessi. Sostanzialmente, quello che da tempo viene indicato come uno dei possibili rischi derivanti da un abuso dei servizi tecnologici si sta rivelando esattamente concreto.
Ma non tutti i mali vengono per nuocere. Infatti, sempre secondo lo studio pubblicato su AltanticWire nelle scorse ore, sarebbero diversi i vantaggi che l' utilizzo di internet avrebbe portato nell' insegnamento, in particolare per quanto riguarda l' ampliamento delle interazioni tra gli studenti e la migliore capacità di divulgazione dei proprio lavori che incoraggerebbero i ragazzi a scrivere più spesso (anche se con contenuti più brevi).
Dal sondaggio emerge, infatti, che gli insegnanti: per il 96% sono d'accordo (il 52% è molto d'accordo) che le tecnologie digitali permettono agli studenti di condividere il loro lavoro con un pubblico più ampio e più vario; per il 79% sono d'accordo (il 23% è molto d'accordo) che questi strumenti siano capaci di incoraggiare una maggiore collaborazione tra gli studenti; per il 78% sono d'accordo (il 26% è molto d'accordo) che le tecnologie digitali incoraggino la creatività degli studenti e di espressione personale. Restano, però, alcuni nodi da sciogliere.
Se non ci sono dubbi sul fatto che i contenuti di internet abbiano agevolato la consultazione di materiale didattico, è altrettanto certo il fatto che sono ancora troppo frequenti i casi di plagio e di mero copie e incolla riscontrati dagli insegnanti. Secondo questi ultimi, infatti, sarebbe necessaria una maggiore consapevolezza sull' utilizzo di contenuti protetti da copyright e la rielaborazione degli stessi citando le fonti dalle quali vengono reperiti. Non che in passato non si "copiasse" ma secondo gli insegnanti, la scrittura "a penna" tenderebbe a scoraggiare la mera riproduzione dei contenuti e favorirebbe in ogni caso una maggiore conoscenza degli stessi.