Lo scorso febbraio è stato scoperto un bug di iOS che poteva portare al blocco totale degli iPhone e degli iPad se veniva impostata una data precisa: l'1 gennaio 1970. Apple ha risolto il problema con l'aggiornamento 9.3, ma il bug è ancora presente in tutti quei dispositivi non ancora aggiornati e che ora sono ancora più a rischio a causa di un processo che non richiede agli utenti di impostare manualmente la data. Se infatti da un lato il bug sfruttava l'ingenuità delle persone, dall'altro era impossibile da utilizzare da terze parti per bloccare i dispositivi. Almeno fino ad ora, visto che gli hacker hanno individuato un modo per impostare da remoto la data che genera il problema.
Il processo è tecnico ma semplice e si basa su due delle funzionalità principali dei dispositivi della mela: la possibilità di connettersi automaticamente alle reti WiFi conosciute e la correzione della data attraverso la connessione ai server di Apple. Questo significa che è possibile creare una connessione malevola avente come nome un termine comune – come quello dei WiFi della catena di Starbucks, per esempio – e in grado di "simulare" i server di Apple che forniscono le indicazioni sull'orario. Così i dispositivi degli utenti si connettono automaticamente alla rete credendola quella di un negozio, contattano i server fittizi e modificano la data all'1 gennaio 1970, bloccando irrimediabilmente lo smartphone o il tablet
La procedura sfrutta quindi la stessa vulnerabilità che aveva portato alla scoperta del bug della data, ma in questo caso risulta ancora più pericolosa perché in grado di bloccare irrimediabilmente il device anche senza un'azione volontaria da parte degli utenti. La problematica colpisce tutti quei dispositivi non aggiornati a iOS 9.3, quindi se lo avete fatto siete già al sicuro da eventuali blocchi del dispositivo. Se invece il vostro smartphone o tablet monta ancora una versione vecchia di iOS, il consiglio è quello di aggiornare immediatamente prima di incappare in qualche hotspot malevolo.