Il parlamento israeliano ha approvato un progetto di legge che prevede la possibilità da parte della magistratura di censurare i contenuti violenti presenti all'interno di social network come Facebook e YouTube. La nuova normativa è stata presentata dai ministri della Giustizia e della Sicurezza – rispettivamente Ayelet Shaked e Gilad Erdan – e dovrà ora ottenere l'approvazione delle camere per diventare legge. Se lo farà, le autorità israeliane potranno chiedere ai social network di censurare i contenuti che invitano alla violenza presenti su piattaforme come Facebook, Twitter e YouTube.
Secondo le nuove norme, la magistratura potrà intervenire sui contenuti presenti sui social se questi rappresentano "un reale pericolo per la sicurezza di un individuo, dei cittadini o del paese". In Israele la proposta è stata soprannominata la "legge Facebook" e ha sollevato diversi dubbi da parte delle organizzazioni per i diritti umani, che accusano la proposta di poter potenzialmente portare ad una limitazione della libertà di espressione e di informazione. "Una nuova legge è indispensabile per fornire gli strumenti che consentano di agire immediatamente e far ritirare contenuti che conducano ad atti di terrorismo o di morte" ha spiegato la Shaked.
Il governo israeliano ha già collaborato con Facebook in passato per far rimuovere determinati elementi dal social network, arrivando all'eliminazione del 95 percento dei post per i quali era stata richiesta la cancellazione. Anche in merito alla legge le autorità hanno già avuto diversi contatti con i manager di Facebook nel corso dello scorso settembre. Secondo l'opposizione il governo starebbe utilizzando la lotta al terrorismo per giustificare un processo di censura "fuori scala", continuando a fare leva sull'indignazione contro Facebook che il Ministro della pubblica sicurezza Gilad Erdan aveva definito "sporco di sangue".