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ItaliaGuerraBot 2020: la guerra tra province italiane che spopola su Facebook

Un conflitto tutto virtuale pilotato da un algoritmo, che in meno di dieci giorni ha raccolto più di 60.000 spettatori nella relativa pagina Facebook. Le battaglie sono programmate casualmente e si consumano al ritmo di una all’ora; le tifoserie si scontrano puntuali a suon di meme, gag e battute di scherno.
A cura di Lorenzo Longhitano
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C'è una guerra virtuale tutta italiana che si sta scatenando da qualche giorno sulle pagine di Facebook. È iniziata da pochi giorni ma vede già contrapposte Ragusa e Caltanissetta, Isernia e Caserta, Rovigo e il resto del Paese, in un conflitto social tra province all'ultimo sangue. Nulla di serio, fortunatamente: si tratta di ItaliaGuerraBot 2020, una pagina del social network che con l'aiuto di un algoritmo simula gli esiti di un improbabile scontro totale tra le 107 province italiane, e che è stata presa d'assalto in meno di dieci giorni da più di 60mila fan. L'autore è un programmatore bergamasco di 30 anni che ha dato vita al fenomeno con poche righe di codice e che abbiamo raggiunto per farci spiegare il funzionamento della pagina.

Come si gioca?

Il punto fondamentale di ItaliaGuerraBot 2020 in effetti è che non si tratta di un vero gioco come immaginano i fan dell'ultima ora, ma di una simulazione a turni completamente gestita da un bot, ovvero da un algoritmo. Il software funziona in modo decisamente semplice: allo scoccare del quinto minuto di ogni ora sceglie a caso una provincia come "attaccante" e le fa attaccare la provincia più vicina (fa fede la distanza tra i centroidi dei due territori). Non c'è altra variabile in campo, non è Risiko: la vittoria della provincia attaccante è assicurata, il territorio della provincia attaccata è annesso e la battaglia successiva ha luogo 60 minuti dopo. Vien da sé che se una provincia ne annette un'altra guadagna anche una probabilità in più di essere scelta come attaccante nei turni successivi, facendosi più minacciosa nei confronti delle altre.

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L'ironia dei commenti

Il valore aggiunto della pagina arriva dal fiume di interventi dei fan che accorrono a commentare l'esito di ogni singola battaglia. Gli utenti che seguono ItaliaGuerraBot 2020 sono veri e propri tifosi, ansiosi di manifestare supporto alla propria provincia con battute, meme e gag ricorrenti, oppure di gettare scherzosamente fango sulle amministrazioni appena annientate. Il tutto avviene in un clima di goliardia che — almeno per il momento — non mostra traccia dell'astio e del rancore troppo spesso presenti a sproposito in altre sezioni e pagine del social network. Tanto che perfino il fondatore della pagina è rimasto sorpreso dall'equilibrio che i frequentatori della pagina stanno mantenendo, anche quando lo scopo dei commenti è palesemente quello di provocarsi a vicenda: "anche io temevo di ritrovarmi a dover costantemente moderare i commenti, invece tutti prendono la cosa molto sportivamente, e non ho ancora visto atteggiamenti eccessivi".

Com'è nato

ItaliaGuerraBot 2020 non è il primo software di questo tipo, né il primo messo a punto dall'autore. Leggermente prima di lui sono partiti gli esperimenti di WorldWarBot 2020 e di CivilWarBot2020: il primo porta il conflitto su scala globale (qui è l'Uruguay ad avvicinarsi al dominio totale), mentre il secondo ripropone la medesima formula limitatamente agli Stati Uniti (con l'Alaska candidato alla vittoria). La pagina della versione italiana però non ha paragoni per numero di fan e soprattutto di commenti alle battaglie, segno forse che in quanto ad antagonismi e campanilismi non abbiamo rivali.

Il futuro

La vittoria del conflitto al momento se la giocano Rovigo, Verbano-Cusio-Ossola, Carbonia-Iglesias e Como, ma al primo round — anticipa l'autore — ne seguiranno altri. Conclusasi l'ultima battaglia il bot verrà infatti riavviato, e con tutta probabilità prima del prossimo giro di scontri sarà perfezionato; non è chiaro se verranno aggiunti elementi interattivi al sistema, ma sicuramente sarà arricchito con il calcolo di nuove variabili che serviranno a rendere meno prevedibile l'esito finale della guerra (che al momento è una semplice questione di statistica). Nel frattempo i progetti dell'autore si possono sostenere sulla sua pagina Patreon.

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