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Jeff Bezos non è un astronauta: le nuove regole di volo USA gli negano qualifica e distintivo

Il volo di Bezos nello spazio è durato complessivamente 11 minuti ma questo non è bastato a fare dell’imprenditore un vero e proprio astronauta: di recente la Federal Aviation Administration statunitense ha infatti modificato le regole sui criteri necessari ad acquisire lo status ufficiale, e secondo le modifiche apportate il fondatore di Amazon potrebbe non avere diritto alla qualifica né al distintivo alato che viene assegnato a chi può vantarla.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Negli scorsi giorni il multimiliardario Jeff Bezos ha fatto parlare di sé per essere diventato l'uomo più ricco a varcare le soglie dello spazio, a bordo della navicella New Shepard costruita dall'azienda aerospaziale da lui fondata, la Blue Origin. Il volo è durato complessivamente 11 minuti e ha spedito il fondatore di Amazon e altri 3 passeggeri nello spazio per una durata totale di circa 4, ma questo non è bastato a fare di Bezos ufficialmente un astronauta: di recente la Federal Aviation Administration statunitense ha infatti modificato le regole sui criteri necessari ad acquisire lo status ufficiale, e secondo le modifiche apportate l'imprenditore potrebbe non avere diritto alla qualifica né al distintivo alato che viene assegnato a chi può vantarla.

Le nuove regole

Secondo le vecchie regole per avere diritto al distintivo civile bastava far parte dell'equipaggio di un volo autorizzato dalla FAA da pià di 80 chilometri di altitudine, mentre secondo le nuove regole i membri dell'equipaggio devono aver svolto attività fondamentali per la sicurezza del volo o aver dato con le proprie attività un contributo attivo alla sicurezza del volo umano nello spazio. La Federal Aviation Administration statunitense ha aggiunto insomma criteri che impongono che i membri di un equipaggio non siano semplici passeggeri passivi, come invece è avvenuto sulla New Shepard: Bezos e i suoi compagni sono stati spediti nello spazio pilotati da sistemi automatici controllati da un equipaggio di terra, e si sono semplicemente goduti il giro come su un'attrazione da parco dei divertimenti.

Delusione per i turisti spaziali

Non è chiaro se la FAA abbia reso più stringenti i suoi requisiti per rispondere direttamente all'avvento del turismo spaziale che ha subito un'accelerata nelle ultime settimane, ma le tempistiche della modifica – avvenuta proprio il 20 luglio, ovvero il giorno in cui Bezos è partito per lo spazio – è senz'altro un indizio. La novità giunge come una doccia fredda sia per Bezos che per tutti coloro che stanno pensando di spendere centinaia di migliaia di dollari per pochi minuti nello spazio. Tra i motivi che spingono gli ultraricchi a interessarsi al turismo spaziale in effetti c'è anche la prospettiva di una onoreficienza alla quale hanno diritto solo una manciata di persone sul pianeta; per tutti coloro che desidereranno esibire il distintivo come se fosse uno status symbol anziché averlo meritato sul campo, Blue Origin fornirà comunque distintivi alati personalizzati a chi parteciperà a uno dei lanci: si tratta delle spille non ufficiali conferite dopo l'atterraggio proprio a Bezos e agli altri partecipanti del volo.

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