"Cercate il termine ‘leggenda della sicurezza informatica' e troverete solo il mio nome". A scriverlo direttamente all'FBI è John McAfee, l'inventore di uno degli antivirus più utilizzati al mondo e ben conosciuto per le sue affermazioni stravaganti ed estreme: poche settimane fa si è persino candidato come Presidente degli Stati Uniti. Questa volta, però, le sue dichiarazioni non riguardano se stesso ma la battaglia tra Apple e le autorità americane che in questi giorni sta infuocando il settore tecnologico. Al centro, la richiesta dell'FBI di accedere al contenuto di un iPhone bloccato: un'operazione che richiede ad Apple la creazione di una versione modificata di iOS. Soluzione che, però, potrebbe non essere l'unica.
McAfee, in un lungo articolo pubblicato su Business Insider, ha spiegato di voler aiutare l'FBI ad accedere al dispositivo senza obbligare Apple a creare una backdoor, un'eventualità che spaventa tutto il settore tecnologico, McAfee compreso. "Questa è la mia offerta. Sbloccherò gratuitamente le informazioni presenti nell'iPhone dell'attentatore di San Bernardino con il mio team" si legge nell'articolo. "Impiegheremo tre settimane per farlo. Se accetterete, non dovrete chiedere ad Apple di creare una backdoor, cosa che rappresenterebbe l'inizio della fine per l'America".
Questa soluzione, secondo McAfee, consentirebbe all'FBI di risolvere immediatamente il problema ed eliminare le preoccupazioni dei difensori della privacy. Il messaggio, in pieno stile McAfee, contiene diverse frecciate contro l'FBI, definita piena di "esperti rigidi e meno talentuosi dei miei prodigi". "Perché i migliori hacker del mondo non lavorano per l'agenzia? Perché l'FBI non assume chi ha una cresta viola, piercing e tatuaggi o che vuole fumare erba mentre lavora" ha spiegato nel suo articolo. "Ma potete scommetterci che i cinesi e i russi stanno assumendo persone simili e lo hanno fatto per diversi anni. È per questo che siamo decenni indietro nella corsa tecnologica". Al di là di queste considerazioni, l'offerta di McAfee, se reale, potrebbe effettivamente risolvere il problema. Non resta che attendere la risposta dell'FBI.