Julian Assange: “Facebook è una macchina per lo spionaggio”

Che i due non andassero molto d'accordo si era capito da tempo  e, a quanto pare, i contrasti tra Julian Assange e Mark Zuckerberg sono tutt'altro che risolti. Le ultime dichiarazioni del fondatore di WikiLeaks a riguardo arrivano da un'intervista per Russia Today, dove l'australiano ha etichettato Facebook come uno dei migliori sistemi di spionaggio mai inventati.

E, analizzando la situazione con un po' di oggettività, non è facile dargli torto. Attualmente Facebook è dotato di un bacino d'utenza vastissimo, esteso praticamente ad ogni angolo del globo. I profili sono creati dagli utenti stessi, che forniscono anche informazioni dettagliate sul loro conto e, cosa più importante, di loro spontanea volontà. L'opinione di Assange è che l'intero sistema sia sfruttato dall'intelligence degli Stati Uniti, il quale avrebbe così a disposizione un database immenso di dati, nomi, cognomi, indirizzi e molto altro.

Niente a che vedere con deliri da Mistero e teorie del complotto: per Assange Facebook non è uno strumento gestito direttamente dai servizi di intelligence, ma sostiene semplicemente che le autorità abbiano un facile accesso ai dati immessi dagli utenti sul social network. Intanto, a distanza di diverso tempo dai primi scandali WikiLeaks, quello che da alcuni è stato definito nel 2010 come il caso dell'anno, altri cable e report segreti continuano a far discutere il mondo, come l'ultimo sul carcere di Guantanamo.

Pensavate di aver già visto e sentito abbastanza? Vi sbagliavate, perché sembra che alcuni documenti tra quelli i più importanti – imbarazzanti, precisa Assange – non siano ancora stati diffusi. Ecco il video completo dell'intervista.