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Julian Assange, l’Onu dà ragione al fondatore di Wikileaks: “Detenzione ingiusta”

Secondo quanto riportato negli ultimi minuti dalla BBC, il gruppo di lavoro Onu incaricato di dare un parere sulla condizione di “ingiusta detenzione” di Julian Assange ha dato ragione al fondatore di Wikileaks.
A cura di Matteo Acitelli
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Secondo quanto riportato negli ultimi minuti dalla BBC, il gruppo di lavoro Onu incaricato di dare un parere sulla condizione di "ingiusta detenzione" di Julian Assange ha dato ragione al fondatore di Wikileaks. Se la notizia dovesse venir confermata, dunque, si allontana la possibilità che Assange si consegni alla polizia britannica e abbandoni l'ambasciata dell’Ecuador a Londra, dove si trova da circa quattro anni.

Nella serata di ieri il fondatore di Wikileaks aveva pubblicato un messaggio all'interno del suo profilo Twitter dove annunciava di essere pronto a consegnarsi alla polizia nel caso in cui il parere dell'Onu fosse stato negativo: "Accetterò di essere arrestato domani dalle autorità britanniche se l'Onu si esprimerà contro di me. Se il gruppo di lavoro dell'Onu dovesse annunciare che ho perso il mio caso contro Gran Bretagna e Svezia uscirò dall'ambasciata a mezzogiorno di venerdì per accettare l'arresto da parte della Polizia britannica in quanto non ci sarebbe più una prospettiva di appello. Se tuttavia dovessi avere la meglio, mi aspetto l'immediata restituzione del mio passaporto e la fine di ulteriori tentativi di arrestarmi".

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