L’AGCOM torna sul problema della pirateria ed è subito polemica
Sempre più infuocata e difficile la situazione per quanto riguarda il mondo della pirateria in Italia. L'appena insediato presidente Agcom Marcello Cardani ha infatti annunciato in varie occasioni di voler "ritoccare" le norme sul copyright nei mesi estivi, con cambiamenti che sembrano andare verso la volontà di creare una delibera che permetta proprio all'autorità garante di realizzare dei mini processi ai siti che permettono e facilitano in qualche modo la pirateria. Un cambiamento che va contro ogni regola del buon senso nel campo dell'informatica e che a detta delle associazioni del settore non può assolutamente essere posto in essere.
Proprio oggi molte associazioni del settore informatico tra le quali Altroconsumo, Assoprovider (associazione provider indipendenti), Assonet (Associazione Nazionale Imprese nel Settore delle Telecomunicazioni e dell'informatica), Aiip (Associazione Italiana Internet Provider), Associazione Articolo21, Free Hardware Foundation Italia, IWA Italy – International Webmasters Association, Linux Club Italia, Stati Generali dell'Innovazione, Rete dell'innovazione, Associazione Piccole Imprese e Consulenti per l'Informatica, si appelleranno all'Autorità garante delle comunicazioni perché rinunci a creare la suddetta delibera contro la pirateria in quanto "non ne ha l'autorità e comunque causerebbe una spesa elevata sulle casse pubbliche".
I dettagli che riguardano proprio le modifiche al regolamento sul copyright sono ancora in fase di creazione, ma dalle prime indiscrezioni sembra chiara la strada che si voglia intraprendere, con il presidente Cardani il quale ha chiesto consiglio a 15 esperti della materia, prima di portare la questione al consiglio Agcom, che dovrà fare la delibera. Lo stesso presidente ha poi affermato che l'AGCOM non deve attendere alcuna misura dal governo o una revisione della normativa in materia di copyright poiché possiede piena autorità. Diverso invece il punto di vista delle associazioni che richiedono proprio il passaggio in Parlamento che ritengono l'unico organo in grado di occuparsi di tali questioni sulla libertà di espressione su internet.
Se si andasse a creare dei mini processi amministrativi intenzionati a bloccare l'accesso ai siti che facilitano in qualche modo la pirateria, non si farebbe altro che creare disfunzioni sui costi-benefici dei procedimenti. Tali procedimenti richiedono tempo, denaro nonché personale che gestisca il tutto:
La stessa Autorità non sembra inoltre aver adeguatamente valutato nel merito il costo per i conti pubblici derivante dall'istituzione di un procedimento di risoluzione delle controversie interno alla stessa Autorità che dovrebbe probabilmente trattare migliaia di casi, in un momento cosi deficitario per le stesse risorse pubbliche. L'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, sebbene più volte sollecitata in tal senso anche da associazioni sottoscrittrici della presente lettera, non ha tuttavia ancora effettuato alcuno studio indipendente sui cd danni da pirateria digitale nel nostro Paese, come invece effettuato di recente dalla Commissione Europea attraverso il Joint Research Centre. La Commissione ha esaminato nel dettaglio il settore che la stessa Autorità intende regolare con risultati a dir poco in controtendenza rispetto alle tesi promosse dai detentori dei diritti d'autore.
Insomma ancora non è realmente chiaro quali saranno le strade che le autorità prenderanno, di certo però il tema del copyright e della pirateria si auspica decisamente infuocato e non solo dal fatto che le decisioni dovrebbero essere intraprese durante il periodo estivo.