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L’email perfetta è quella con un pizzico di pessimismo. Parola degli specialisti

Uno studio americano ha stabilito che per riuscire ad avere risposta alle mail non bisogna essere positivi o gentili. Ci vuole un tocco di negatività.
A cura di Bruno Mucciarelli
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Quando si invia una mail importante per ovvi motivi capita sempre che la risposta ad essa tardi ad arrivare e non per un disguido telematico, ma proprio per colpa dell'interlocutore che non ha la pazienza e la voglia di replicare nemmeno con due righe. Il motivo però non sembra essere riconducibile tanto alla voglia o meno del destinatario della missiva elettronica, ma colpa di come la mail è stata impostata. Se troppo gentile la stessa di sicuro non farà breccia immediatamente.

E' quanto scoperto da una ricerca dalla società informatica americana Contactually specializzata proprio in strategie di PR marketing, la quale ha stabilito, dopo aver visionato un campione di oltre 100 milioni di messaggi elettronici, che la risposta ad una mail formulata con gentilezza non riceverà alcuna risposta almeno entro le 24 ore dal suo invio. La società ha raggiunto tale scoperta dopo la visione di una mole enorme di messaggi in cui ha considerato molteplici fattori distinti cercando di capire quale risulta essere il "segreto" per una migliore diffusione di una lettera via computer.

Ciò che sorprende di tale ricerca è il fatto che per riuscire ad avere impatto immediato nei confronti del destinatario, il mittente deve cercare di comporre il testo della mail con un approccio in qualche modo negativo. Lettere o messaggi con un alone di pessimismo ed anche con un atteggiamento meno garbato e delicato, tendono ad imporsi maggiormente ottenendo una risposta decisamente più veloce rispetto agli altri, addirittura nella maggior parte dei casi entro la giornata di spedizione.

Gli ingegneri della società americana hanno posto dei "paletti" per capire le ragioni di tale situazione. Hanno quindi considerato missive positive tutte quelle che avessero come parole chiave "cura" o "meraviglioso", mentre hanno posto al contrario posta negativa quella costellata di parole come "stupido" o "mancanza". Dallo studio, oltretutto, si è riusciti a capire che tutti coloro che stanno attraversando un momento non proprio bello e positivo, tendono a rispondere entro una giornata (il 64%). A differenza di tutti coloro che non hanno problemi e risultano psicologicamente tranquilli che decidono di rispondere ben oltre le 24 ore, oltretutto se rispondono.

Non è del tutto chiaro il motivo per cui le persone positive non abbiano una gestione della posta elettronica puntuale e immediata. Potrebbe tuttavia essere che gli utenti negativi siano in generale più attivi in Rete.

Jeff Carbonella, Cto e cofondatore della Contactually

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