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L’hard disk più piccolo del mondo? È grande quanto un atomo

IBM ha annunciato di aver raggiunto un traguardo notevole: la realizzazione del magnete più piccolo del mondo che renderà possibile salvare un singolo “bit” di informazioni all’interno di un atomo di olmio.
A cura di Marco Paretti
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Memorizzare le informazioni in un singolo atomo. È questo il progetto di IBM, la nota casa informatica che recentemente ha annunciato di aver raggiunto un traguardo notevole: la realizzazione del magnete più piccolo del mondo che renderà possibile salvare un singolo "bit" di informazioni all'interno di un atomo di olmio. Una scoperta entusiasmante, perché consentirà la realizzazione di hard disk caratterizzati da dimensioni sempre più contenute che, in un futuro nemmeno troppo remoto, permetteranno di salvare immense quantità di dati su dispositivi grandi quanto una carta di credito.

"I bit magnetici rappresentano il cuore di hard disk, nastri di registrazione e memorie magnetiche di prossima generazione" ha spiegato Christopher Lutz, ricercatore di IBM. "Abbiamo condotto questa ricerca per capire cosa succede quando si porta la tecnologia all'estremo, la scala atomica". Farlo con successo vorrebbe dire, per esempio, essere in grado di immagazzinare 35 milioni di canzoni – cioè l'equivalente dell'intera libreria di iTunes – in una memoria grande quanto una carta di credito. Questo perché, per fare un paragone, attualmente gli hard disk necessitano di circa 100.000 atomi per salvare un bit di dati.

Ma come funziona questa tecnologia? In breve, secondo i ricercatori sarà possibile salvare un bit di informazioni su un atomo utilizzando la corrente elettrica, un approccio che peraltro si avvarrebbe della capacità di due atomi magnetici di essere scritti e letti indipendentemente l'uno dall'altro anche se separati da un solo nanometro, cioè una dimensione pari ad un milionesimo di quella della punta di un ago. Una volta posizionato l'atomo di olmio su una superficie di ossido di magnesio, i ricercatori hanno introdotto la corrente elettrica, con la quale è possibile invertire i poli e passare dall'1 allo 0 del bit. Un'operazione che necessita del vuoto estremo e di un raffreddamento ad elio liquido per evitare interferenze e perdite di orientamento magnetico.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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