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L’INPS lancia il nuovo portale, ma non funziona

È stato da poche ore pubblicato in Rete il nuovo portale INPS, un sito web che lo stesso Istituto Nazionale di Previdenza Sociale definisce “più moderno, semplice e intelligente”
A cura di Matteo Acitelli
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È stato da poche ore pubblicato in Rete il nuovo portale INPS, un sito web che lo stesso Istituto Nazionale di Previdenza Sociale definisce "più moderno, semplice e intelligente". A poco più di 24 ore dalla messa online però numerosi utenti segnalano problemi di accesso attraverso l'utilizzo del codice fiscale e PIN.

Viste le numerose anomali registrate dal nuovo portale INPS è intervenuta anche la segreteria della Cgil di Lecco che in una nota sottolinea i disagi: "Questa mattina si è verificato un blocco di accesso al nuovo portale Inps presentato in pompa magna dall'Istituto e dal suo presidente la scorsa settimana. La nuova procedura presentata come più semplice e con la persona al centro era inaccessibile da parte di tutti i Patronati della Lombardia, creando l'ennesimo disagio per i patronati che assistono gli utenti nell'invio delle istanze telematiche, costretti a ricevere le critiche, dirette all'Istituto per inadempienza del ruolo, ma che vengono esposte ai nostri operatori".

Inoltre molti utenti che hanno provato ad utilizzare il nuovo sito Inps hanno registrato difficoltà nell'utilizzo del pulsante "Trova il servizio" che stando alle numerose segnalazioni porta ad una pagina dalla quale non si riesce a proseguire nella navigazione: le varie categorie messe a disposizione dal portale (famiglia, pensionati, disoccupati, inoccupati e lavoratori sospesi, persone con disabilità, lavoratori, lavoratori migranti, aziende e datori di lavoro, enti erogatori di prestazioni previdenziali, banche e istituti di credito, intermediari e consulenti, medici e Asl) non linkano a nessuna pagina specifica.

Nella nota della Cgil di Lecco viene infine evidenziata "la mancanza di procedure come il bonus mamma domani, approvato in legge di bilancio 2017, che a oggi non è presentabile dalle donne in stato di gravidanza e che pare non vedrà la luce in tempi brevi. Si assiste allo scarico delle persone su “ape” e “precoci” pur essendo l’Inps consapevole che senza decreti attuativi non c’è un quadro credibile di informazione".

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