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L’intelligenza artificiale di Facebook ha migliorato la sua capacità di analizzare le foto

Joaquin Candela, ricercatore di Facebook, ha spiegato in un post come funziona e come è stata migliorata l’intelligenza artificiale che permette di riconoscere i contenuti delle immagini caricate sul social.
A cura di Daniele Gambetta
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Che Facebook fosse in grado di riconoscere oggetti e volti contenuti nelle foto caricate da utenti non è certo una novità. Già con un poco di dimestichezza con i browser è possibile, verificando il codice sorgente della pagina facebook, osservare che quando per esempio carichiamo una foto con due persone e un cane, Facebook rinomina quell'immagine come "contenente due volti e un animale", così come in altri simili casi. Questo è possibile grazie ad una delle tante applicazioni dell'intelligenza artificiale e del cosiddetto machine learning, o apprendimento automatico, cioè il processo grazie al quale un programma impara a riconoscere il contenuto di un'immagine (o una registrazione vocale) dopo aver letteralmente studiato migliaia e migliaia di file simili.

Pochi giorni fa Joaquin Candela, capo della ricerca in materia di machine learning dell'azienda di Menlo Park, ha condiviso sul social un post in cui descrive dettagliatamente, anche ad un livello tecnico abbastanza profondo, come funziona questo sistema e come recentemente sia stato migliorato, rendendolo capace anche di riconoscere scene e azioni compiute dalle persone nell'immagine. Queste novità potrebbero portare ad un nuovo metodo di ricerca sul social network: cercando "pizza" potrebbero così comparire non solo le foto accompagnate dal tag "pizza", ma tutte quelle in cui compare una pizza senza che questa sia segnalata.

Il software utilizzato da Facebook si chiama Lumos, ed era stato sviluppato inizialmente per aiutare al computer utenti ipovedenti. Facebook si trova in una posizione di vantaggio nell'addestramento di reti neurali, in quanto dispone già di decine di milioni di foto con le quali addestrare la propria intelligenza artificiale. Inoltre spesso le foto caricate da utenti sono accompagnate da hashtag o didascalie, facilitando la lettura dell'immagine al software. È come se, in un certo senso, tutti noi utenti avessimo partecipato alla creazione di questa intelligenza artificiale, come per tutti i risultati di analisi di dati ottenuti dai social network e dalla Rete.

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