In un post pubblicato ieri sul web, l'ISIS ha preso di mira Twitter e il suo co-fondatore Jack Dorsey a causa del blocco degli account legati al gruppo terroristico messo in atto nelle ultime settimane. Ad accompagnare il post è un'immagine di Dorsey all'interno di un mirino. La provenienza del messaggio è tuttora poco chiara, ma sia il social network che le forze dell'ordine hanno aperto un'indagine per individuarne l'origine. Twitter è uno degli strumenti di comunicazione maggiormente utilizzati dai combattenti dell'ISIS, che quotidianamente twittano una quantità enorme di messaggi di propaganda.
"Vi abbiamo detto fin dall'inizio che questa non è la vostra guerra" si legge nel post "Ma non l'avete capito e continuate a chiudere i nostri account su Twitter. Eppure noi continuiamo a tornare online. Quando i nostri uomini coraggiosi verranno a prendere il tuo respiro, tu non tornerai mai in vita". Il post si chiude con una minaccia sotto forma di richiesta diretta a tutti i seguaci del gruppo: "Per gli jihadisti sparsi per il mondo, prendete di mira Twitter e i suoi interessi in ogni luogo, persona o edificio e non permettete a nessun ateo di sopravvivere".
L'ISIS ha dimostrato di saper gestire al meglio i social network allo scopo di fortificare la sua campagna terroristica nel Medio Oriente. Twitter viene utilizzato frequentemente per condividere video, immagini e messaggi propagandistici di ogni tipo. Lo scorso mese alcuni account legati all'ISIS hanno chiesto ai propri seguaci di lanciare un attacco contro la polizia e l'esercito negli Stati Uniti e in Europa. Le condizioni di servizio del social network proibiscono espressamente "minacce di violenza dirette contro altri", di conseguenza gli account responsabili sono stati chiusi. "Il nostro team dedicato alla sicurezza è già al lavoro" ha dichiarato il social network con un comunicato ufficiale "Stiamo investigando sulla veridicità delle minacce insieme alle autorità competenti".