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La #10yearchallenge dimostra che Facebook non è più divertente come un tempo

Il nuovo anno su Facebook è iniziato all’insegna delle sfide a colpi di foto e immagini su come gli utenti erano dieci anni fa. Da “How Hard Did Aging Hit You” sono partite tutta una serie di altre sfide simili, come #10yearschallenge o #tenyearschallenge, per invitare gli utenti a condividere come erano e come sono oggi a distanza di dieci anni. Una riflessione su come Facebook e utenti sono cresciuti nel corso di questi anni, e con quali conseguenze.
A cura di Francesco Russo
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facebook sfide dieci anni

Il nuovo anno su Facebook è iniziato all'insegna delle sfide a colpi di foto e immagini su come gli utenti erano dieci anni fa. In questi giorni basta scorrere il proprio per feed per vedere tanti utenti condividere un'immagine in cui mostrano come erano dieci anni fa e come sono oggi. Il tutto è iniziato con un meme "How Hard Did Aging Hit You" e da qui sono partite tutta una serie di altre sfide simili come #10yearschallenge o #tenyerschallenge, il senso resta comunque lo stesso di quello originario. In tanti stanno condividendo foto e immagini mostrando come sono cambiati nel corso degli anni, anche in Italia (per lo più utilizzando #10yearschallenge), e questo atteggiamento impone una riflessione su come è cambiato Facebook nel corso degli anni e come sono cambiati gli utenti, anche dal punto di vista del condividere con troppa facilità informazioni di se stessi, come se tutti i problemi legati alla privacy, riscontrati proprio su Facebook in questi anni, non fossero poi un problema.

Facebook resta ancora il social network più grande e più usato al mondo, non dovrebbe quindi sorprendere se ancora oggi resta una delle piattaforme ideali per scatenare manie social e meme, come quella di questi giorni con cui gli utenti si mostrano, senza tanti problemi, come erano 10 anni fa e come sono oggi. La piattaforma di Facebook nel corso degli ultimi 10 anni è cambiata molto. Nell'agosto del 2008 raggiungeva il primo vero traguardo dei 100 milioni di utenti, per poi innescare una crescita vertiginosa che ha portato la piattaforma a toccare il primo miliardo di utenti solo quattro anni dopo, nel 2012. L'introduzione del "like", esattamente dieci anni anni, nel 2009, ha senza dubbio cambiato il senso della piattaforma, ha dato in mano agli utenti una modalità per dimostrare interesse verso un contenuto e per interagire con esso. Quel "like" col tempo ha visto crescere molto il suo "potere", al punto da diventare una discriminante fin troppo sopravvalutata in relazione all'apprezzamento del contenuto stesso.

E come è cambiata e cresciuta la piattaforma negli ultimi dieci anni, così sono cambiati, e cresciuti, gli utenti. Facebook è ormai parte della vita di oltre 2,3 miliardi di utenti attivi al mese, 1,5 miliardi attivi al giorno, di conseguenza resta una piattaforma valida per indagare come gli utenti sono cresciuti insieme alla piattaforma. Nel corso di questi ultimi dieci anni non si può non evidenziare un uso spesso narcisista, gli utenti hanno cominciato a condividere le loro giornate, i loro momenti più intimi, i momenti trascorsi in famiglia quasi come se gli altri non vedessero, con la convinzione che quella condivisione arrivasse solo ad un ristretto numero di persone. E invece non era e non è così. Quelle immagini e foto condivise in effetti venivano condivise con altre persone che a loro volta potevano fare lo stesso con altri, ed ecco che quell'immagine nella metro per andare al lavoro e quella foto scattata vicino casa erano in realtà delle informazioni molto precise sulle persone e sui loro stili di vita. Informazioni che poi potevano essere usate in maniera fraudolenta e criminale da altri.

Pensiamo per un attimo che chi oggi ha 28 anni, dieci anni fa ne aveva solo 18 e molto probabilmente ha usato Facebook in questo decennio condividendo quasi tutto della sua vita, mostrando come in effetti è cresciuto. Un atteggiamento comunque a tanti suoi coetanei cresciuti in un momento in cui si cominciava ad avvertire sulla larga scala quella trasformazione digitale di cui tutti oggi parlano. Ma è molto più probabile che questo utente di 28 anni oggi sia molto più attento a condividere informazioni di sé rispetto a quanto facesse 10 anni fa, questo perché nel corso degli anni quelli della Generazione Z hanno dimostrato una crescente attenzione verso la privacy. Lo stesso, forse, non potrebbe dirsi per chi dieci anni fa aveva 45 anni e oggi ne ha 55. Molto probabilmente usava poco Facebook nel 2009 e usa molto oggi la piattaforma, in una modalità che spesso a simile a quella usata dagli adolescenti del 2009, con una scarsa attenzione verso le privacy e verso ciò che si condivideva.

Facebook di oggi non è più il "luogo" di 10 anni fa, questo va assolutamente sottolineato. Il senso di queste "sfide" mette in evidenza che queste considerazioni spesso non appartengono a tutti e che ancora oggi, a distanza di tempo, si condivide cono troppa facilità informazioni che ci appartengono, fosse solo attraverso una banale foto. Il fenomeno di queste sfide, nato negli Usa, e non c'era bisogno di sottolinearlo, ha messo in allarme molti esperti, proprio per il fatto che, a distanza di anni, quella voglia di mostrarsi, senza in realtà rifletterci un attimo, anche alla luce di tanti scandali accaduti proprio su Facebook, proprio non è passata.

Tanti esperti stanno mettendo avvisando gli utenti, invitandoli a non condividere immagini di sé su come erano e come sono oggi perché questo potrebbe influire sul lavoro e sulla ricerca di un posto di lavoro. Tanti pensano che questo sia solo un gioco, ma in realtà potrebbe, di nuovo, mostrare informazioni che potrebbero avere conseguenze sul lavoro e su una eventuale ricerca dello stesso. Gli esperti infatti ravvisano il fatto che tanti funzionari HR, delle risorse umane, potrebbero imbattersi in questo tipo di contenuti e decidere di conseguenza.

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