La batteria degli smartphone nasconde una nuova minaccia alla privacy degli utenti
Un gruppo di ricercatori ha da pochi giorni presentato un documento che evidenzia una nuova minaccia alla privacy degli utenti legata alla batteria del proprio smartphone. Come spiega il team di ricercatori all'interno della documentazione "The leaking battery: A privacy analysis of the HTML5 Battery Status API", ogni volta che un utente visita un sito web tramite un dispositivo mobile, il device comunica tramite un software sviluppato in HTML5 la percentuale di carica della batteria. Ad oggi questa funzionalità è contenuta in alcune librerie software per HTML 5 ed è compatibile con i browser Google Chrome, Mozilla Firefox e Opera. Questa feature è disponibile, oltre che su smartphone, anche su tablet e computer portatili. Il motivo per cui è stata introdotta questa funzionalità è legato alla possibilità, da parte degli sviluppatori dei sito web, di offrire agli utenti delle versioni ad-hoc ottimizzate per evitare gli sprechi energetici.
Per ottenere questo risultato quindi, i siti web entrano in possesso di alcuni dati legati alla batteria del dispositivo con il quale ci colleghiamo ad Internet e accedono a queste informazioni in modo automatico, senza che l'utente autorizzi il server. I problemi evidenziati dal gruppo di ricercatori che hanno condotto questi studi si nascondono dietro due informazioni acquisite dai vari siti web che navighiamo: la percentuale di batteria a disposizione sul dispositivo ed il tempo necessario per ricaricarla. Questi due dati, se confrontati con i risultati di altri siti, permettono di registrare tutti i movimenti effettuati da un determinato utente sul web da un qualsiasi smartphone, tablet o PC portatile.
Solitamente gli utenti più attenti alla privacy utilizzano tecnologie come il VPN per mascherare il luogo dal quale ci si connette ed usufruiscono della navigazione anonima così da evitare di essere tracciati. Purtroppo però, come evidenzia la ricerca, questo problema non può essere aggirato da questi sistemi e nel documento viene riportato che l'unico modo per contrastare questo problema è legato all'introduzione di una nuova autorizzazione prima di poter ottenere i dati sulla batteria del dispositivo dal quale ci si connette ad Internet.