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La casa natale di Steve Jobs diventa “patrimonio storico”

L’abitazione nella Steve Jobs ha vissuto la sua adolescenza ed ha realizzato i primi primi personal computer Apple insieme a Steve Wozniak diventa ufficialmente “patrimonio storico”.
A cura di Daniele Cretella
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Casa Jobs diventa "patrimonio storico". Per molti era soltanto questione di tempo che la casa, o per meglio dire il garage, dal quale è nata la rivoluzione informatica della fine degli anni '70 che ha definitivamente cambiato il concetto di computer rendendolo "personal" diventasse un monumento storico ufficialmente riconosciuto negli Stati Uniti.

Quella che per molti viene definita la "casa natale" di Steve Jobs, nella quale in realtà l'ex CEO di Apple si trasferì insieme alla famiglia soltanto nel 1968 all'età di 13 anni, si trova al numero 2066 di Crist Drive, a Los Altos in California.

Si tratta di una tipica "villetta americana" strutturata su un unico piano, con un modesto giardino davanti all'ingresso e l'aria di indipendenza che ha caratterizzato le abitazioni statunitensi costruite tra gli anni '50 e '60 in tutto il Paese.

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A riconoscere ufficialmente la casa dei Jobs come "patrimonio storico" a seguito di una valutazione durata circa due anni è stata la "Los Altos Historical Commission" che all'unanimità ha deciso di preservare l'abitazione così come appariva negli anni '70. La decisione dovrà essere "accettata" da Patricia Jobs, sorella del fondatore di Apple che attualmente abita la villetta, anche se avrebbe fatto già sapere di non essere interessata ad alcun opposizione.

All'interno del garage dell'abitazione nacquero nel 1976 i primi 100 esemplari dell'Apple I, il primo computer dell'azienda di Cupertino che segnò definitivamente la nascita dell'era dei personal computer. Tutto il resto è storia.

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